Un libro simpatico che, con semplicità e chiarezza, insegna un aspetto decisamente non scontato della giustizia.
Un albero carico di pere
“Oooh, un albero carico di pere!” dice Lepre. “Vorrei proprio mangiarne una…” Inizia così questa storia che ha per protagoniste una lepre e un’orsa. La prima a entrare in scena con degli agili balzi è la lepre che fa un gran salto per cercare di cogliere una pera ma… niente da fare. Le pere sono troppo in alto.
Quando arriva Orsa nota subito le pere dall’aspetto invitante ed è convinta che sarà semplice per lei prenderle, e invece… Anche lei non riesce a raggiungere il ramo carico di frutti.
Tre sedie per risolvere il problema
Lepre e Orsa osservano sconsolate le pere irraggiungibili, finché a Lepre viene un’idea. “Orsa, io so come prendere le pere” annuncia infatti. E poi spiega: “Non abbiamo gradini o scale, ma possiamo salire sulle sedie!” Orsa è contenta e le dice che è un genio.
In effetti, l’idea è proprio buona.
Ed ecco comparire tre sedie. È il momento di “fare le parti”.
“Non è giusto!”
Lepre divide così le sedie: “Una sedia per me. Una sedia per te, Orsa. E un’altra sedia per me. Ecco fatto!”
Orsa però non è convinta. Ha un’espressione arrabbiata. E così arriviamo al titolo del libro, perché secondo Orsa non è giusto che Lepre abbia il doppio delle sedie. Lepre chiede scusa e si dichiara subito d’accordo: “Ne prediamo una ciascuno”. E la terza sedia viene lasciata da parte, di scorta.
Orsa è soddisfatta e dice che ora “è giusto”.
Ma poi…
Qualcosa non va…
Quando Lepre e Orsa salgono sulle rispettive sedie, si scopre che per Lepre, che è più piccola, una sedia sola non basta. Orsa riesce ad arrivare fino al ramo e cogliere le pere. Lepre no.
Adesso è Lepre a essere arrabbiata e a protestare: “Non mi sembra giusto per niente!”
Orsa la ignora, tutta presa a raccogliere le pere e mangiarsele, dicendo che sono deliziose.
La verità sulla giustizia
È a questo punto che entra in scena un terzo personaggio, uno piccino, che non si era ancora visto. “Ehm, scusate” dice una vocina. A parlare è stato il maggiolino, posato a terra, tra Orsa e Lepre. Il maggiolino spiega che “dare la stessa cosa a tutti non è sempre giusto”. E così, Lepre e Orsa capiscono che occorre dare a ognuno secondo il suo bisogno. Lepre ha bisogno di due sedie per raccogliere le pere, a Orsa ne basta una.
Ora è tutto a posto, ma… Orsa si accorge che il maggiolino non ha né sedie, né frutti, per cui gli offre una delle sue pere. Il maggiolino ringrazia e spiega che non gli piacciono le pere. E quando Lepre chiede cosa gli piace mangiare, arrivano insieme la risposta e il (divertente) colpo di scena finale!
Un messaggio importante
Ci sono diversi libri che parlano di rapporti tra bambini e di ingiustizie, ma ho trovato questo volume particolarmente originale perché affronta un aspetto poco esplorato e trasmette un messaggio importante: dare a tutti la stessa cosa non significa necessariamente essere giusti.
Questo è un concetto non scontato, sia per i piccoli lettori, sia per gli adulti. Spesso ai genitori viene raccomandato di “fare tutto uguale” per ogni figlio, per non commettere ingiustizie. In realtà – come spiega in modo chiaro ed immediato questa storia – la giustizia è dare a ognuno quel che gli serve in base alle sue caratteristiche personali e alle sue necessità.
A ognuno quello di cui ha bisogno
Questa lettura, oltre ad essere piacevole per tutti, può essere particolarmente utile per i bambini che crescono con uno o più fratelli per immedesimarsi nei protagonisti e arrivare insieme a Lepre e Orsa alla rivelazione finale su quello che è giusto e quello che non lo è.
Il concetto si può applicare anche al gruppo classe, dove può capitare che l’insegnante si comporti in modo diverso con i vari alunni, proprio perché è necessario calibrare l’intervento educativo sulla base delle esigenze del singolo bambino.
Un libro che si può leggere dai 2 anni e mezzo-3 in su, simpatico anche per i bambini grandi.
Giorgia Cozza