Il protagonista è Saetta McQueen, una macchina da corsa alle prime armi ma con un futuro promettente.
Saetta è forte di un talento fuori dal comune ma anche di un’arroganza e di una presunzione che gli si ritorceranno ben presto contro… come spesso accade nella vita, ci penserà un imprevisto, in questo caso una involontaria deviazione nella dimenticata cittadina di Radiator Springs, a far compiere il vero salto di qualità, il sano processo di maturazione per l’ambiziosa stella emergente.
Un film da non perdere dove i personaggi sono caratterizzati a tutto tondo, dal primo all’ultimo (con un ottimo doppiaggio italiano, ricco peraltro di voci “famose”), e dove la storia, piacevolmente edificante e attenta ad evitare melensi moralismi, riesce a dipanarsi per quasi due ore senza pause, tra risate, emozioni e perché no, anche qualche lacrima di commozione.
Come ogni favola che si rispetti non può mancare il lieto finale e una morale. In questo caso la presa di coscienza da parte della giovane matricola Saetta che nella vita ci sono cose più importanti di trofei, fama e sponsor. I traguardi veri sono ben altro, e soprattutto conta “come” ci si arriva.