27 Marzo 2014 ARTICOLI

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Il corpo femminile: terza parta

Dopo aver descritto nel precedente articolo il ciclo ormonale femminile, in questo articolo gli argomenti che  tratterò sono l’imene e la clitoride.

L’imene fa parte dei genitali esterni ed è una membrana cutanea sottile che ricopre l’apertura della vagina e ha la funzione di proteggere il suo ambiente interno. La forma dell’imene è variabile e ne esistono almeno otto tipologie. La membrana di solito è molto sottile ed elastica e si estende dalle pareti vaginali verso l’interno della vagina.

La membrana in questione non è a tenuta stagna, infatti attraverso essa fuoriescono le normali secrezioni ormonali e il flusso mestruale. Ma attenzione! L’imene è permeabile in un senso e nell’altro, in quanto come le secrezioni e le perdite del ciclo mestruale fuoriescono, così il liquido seminale può penetrare all’interno della vagina e fecondare l’ovulo. E qui andiamo a sfatare una falsa credenza ancora piuttosto radicata, secondo cui non è possibile restare incinte se si è vergini, perché l’imene fa da barriera: attenti ragazzi e ragazze non è così!

In passato, e in alcune culture ancora adesso, si credeva che l’imene fosse un indicatore della verginità: niente di più sbagliato. Si era convinti che, il primo rapporto sessuale avrebbe causato la rottura dell’imene con conseguente perdita di sangue. In realtà, quando la membrana dell’imene è morbida ed elastica, l’orifizio imenale può dilatarsi in modo sufficiente da permettere la penetrazione del pene con facilità, senza dolore e senza traccia emorragica; in questi casi l’imene può persistere sino al parto. Altre volte, l’imene può rompersi al primo coito, che può essere più o meno doloroso e qualche volta si accompagna ad una emorragia. Ma l’imene può lacerarsi anche facendo sport, andando in bicicletta, in seguito a traumi, durante l’esame delle pelvi, con l’uso dei tamponi vaginali e durante i preliminari. Quindi la rottura dell’imene non è un indicatore della perdita di verginità. Ancora oggi in alcune culture, la vita della donna è messa in pericolo, e anche la sua condizione sociale, in mancanza di imene intatto o di perdita ematica durante il primo rapporto sessuale col marito, in quanto viene messa in dubbio la sua “purezza”. In queste culture persiste ancora il mito dell’imene intatto, al punto che le donne sono disposte a sottoporsi ad un intervento chirurgico per ricostruirlo, chiamato imenoplastica.

Detto questo, il messaggio che mi preme passare in particolare alle adolescenti, è che in genere la membrana imenale è elastica al punto tale da aprirsi durante il primo rapporto sessuale senza grandi problemi e senza perdite ematiche. Alcune ragazze sentono il pene che entra e nulla più, altre avvertono un po’ di dolore sopportabile che è possibile ridurre o eliminare del tutto prendendo l’abitudine di massaggiare regolarmente l’ingresso della vagina con le dita, dilatando l’imene. Spesso questa sensazione dolorosa dipende dalla paura di provare dolore durante il primo coito, quindi alla base di questa sensazione spiacevole può esserci una condizione psicologica che si somatizza. Affrontare il rapporto sessuale con serenità riduce, o addirittura elimina, quella tensione e quella paura che possono portare ad un irrigidimento muscolare e conseguente dolore. Capita di provare dolore anche durante la visita ginecologica se si è tese.

La clitoride. La dotazione iniziale dell’embrione è femmina, nel senso che il sesso femminile costituisce una sorta di sesso di base, verso il quale lo sviluppo embrionale evolve spontaneamente se non viene stimolato in senso diverso. Tra la sesta e l’ottava settimana, se il cromosoma sessuale è XX l’embrione continua a svilupparsi secondo la dotazione di base e nascerà una bambina; se il cromosoma sessuale è XY, avverrà qualcosa di diverso, nel senso che il cromosoma Y attiverà il testosterone a sviluppare il pene e i testicoli. Quindi la clitoride e il pene si sviluppano dallo stesso organo originario, la prima in modo naturale, il secondo con l’intervento ormonale. Di conseguenza, i genitali maschili e femminili sono più simili di quanto si pensi e sia alla clitoride quanto al pene piacciono le carezze, la pressione e il ritmo. La clitoride è il principale organo erettile della donna, posto sulla parte anteriore superiore della vulva, dove si uniscono le piccole labbra e sotto una piega della pelle che la copre, chiamata prepuzio. La maggioranza identifica la clitoride solo con questa parte che ho appena descritto e che ne costituisce la parte visibile. In realtà la clitoride è un organo molto più grande: il corpo della clitoride può raggiungere i dieci centimetri, l’asta della clitoride con il glande si piega verso il basso e si divide in due corpi lunghi che scendono lungo le labbra. Il glande clitorideo è per le donne un importante punto di stimolazione per raggiungere l’orgasmo, è molto sensibile con le sue 8000 terminazioni nervose. È bene accarezzare con delicatezza e bagnare con la saliva per rendere il contatto più piacevole.

Link di approfondimento

http://salute.doctissimo.it/corpo-umano/apparati-corpo/apparato-genitale/imene-forma-genitali-femminili.html

Nel prossimo articolo tratterò la prostata e il punto G.

Bibliografia utile

Bibliografia di approfondimento

Camaioni L. (1993), Manuale di psicologia dello sviluppo, Il Mulino, Bologna;

Henning A.M., Bremer-Olszewski T. (2013), Make love, L’ippocampo, Milano;

Veglia F., (2005), Manuale di educazione sessuale, volume 1, Erickson, Trento;

Veglia F., (2005), Manuale di educazione sessuale, volume 2, Erickson, Trento;

Veglia F., Pellegrini R. (2003), C’era una volta la prima volta, Erickson, Trento.

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