Così, quando nella mia libreria preferita, ho preso tra le mani questo breve romanzo del grande Jonathan Coe oscillavo tra il dubbio e la tentazione. Alla fine, anche su consiglio del libraio, mi sono fatta convincere e la sera stessa, mentre aspettavo paziente che mio figlio si addormentasse, ho iniziato la lettura de “Lo specchio dei desideri”.
Non so se riesco a descrivere la sensazione che ho provato dopo le prime pagine, ma è come se improvvisamente fossi tornata bambina, proprio come la protagonista del romanzo.
Claire ha solo otto anni quando fa una scoperta meravigliosa. Poco distante dalla sua casa, in una discarica, trova un frammento di specchio che, con suo grande stupore, riflette immagini bellissime, quasi surreali e che l’illustratrice Chiara Coccorese ha provato a restituire.
Tutto il mondo che la circonda, la sua stessa casa, perfino i genitori sovente alle prese con litigi e discussioni, appaiono trasformati. Più belli, felici, rassicuranti.
Chi di noi da bambino non ha mai improvvisato questo gioco, non ha mai fatto volare la fantasia e proiettato nella propria mente mondi paralleli e fantastici?
Per Claire lo specchio diventa un amico prezioso, un’alternativa al grigiore e alla monotonia che lei avverte intorno, nella sua città, nei suoi palazzi, nell’abbruttimento delle persone che si perdono nei centri commerciali o davanti alle porte di un pub.
Passa il tempo e mentre la bambina cresce anche le immagini cambiano. Se prima erano nitide e stabili, ora Claire ha come delle apparizioni fugaci, la realtà riflessa nello specchio le appare sempre meno trasformata, ma mantiene comunque, quella sensazione di bellezza e luminosità. Tutto questo le appare naturale, anche se l’intristisce un po’.
Claire cresce e c’è sempre meno tempo per i sogni. C’è una nuova scuola, nuovi interessi, i primi sentimenti che sbocciano, anche le delusioni. La bambina lascia spazio alla giovane donna che, come tutte le sue coetanee, deve fare i conti con un’esistenza che sembra non concedere spazio alla fantasia e che tende a isolare le persone, chiudendole nelle loro case o nelle loro cerchie ristrette di amici.
La ragazza sembra rassegnata a questo destino, quando un volto e una voce che prima aveva sempre ignorato non la condurranno verso un nuovo destino.
Claire non è la sola a possedere quel frammento di specchio. Ce ne sono molti e forse, mettendoli tutti insieme, si può creare qualcosa di meraviglioso, forse si può cambiare il corso della vita e della storia.
Jonathan Coe, seppur con uno stile semplice e che non si slancia su colpi di scena e grandi avventure, ci consegna un romanzo prezioso che non è solo la storia di una crescita dal mondo dell’infanzia a quello della vita adulta, ma è anche un invito ad unire la forze, a guardare oltre, a far galoppare la fantasia anche quando l’età ci spingerebbe ad essere più concreti.
Il grande scrittore inglese, nelle vesti di una ragazzina, ci ricorda il segreto più importante: il mondo lo cambia solo chi non ha mai smesso di sognare.