Pagine ricche di poesia. Una lettura suggestiva che offre diversi spunti di riflessione da approfondire con i nostri bambini.
Collezionare piccole cose…
“Luis era un collezionista. Conservava quello che raccoglieva dentro dei barattoli”. Inizia così, in un bosco, la storia di un coniglietto di nome Luis che raccoglie in un barattolo di vetro le foglie gialle dell’autunno che volteggiando cadono dai rami. Quando Luis guarda nei suoi barattoli “ripensa a tutte le meraviglie che ha visto e vissuto”.
Nei barattoli di Luis, posati con ordine su alcune mensole, ci sono piccole cose, come fiorellini, piume, sassolini.
… e momenti felici
Una sera, quando il tramonto tinge il cielo di rosso, Luis va sulla spiaggia con tutti i barattoli che riesce a trasportare. Sulla riva, incontra una coniglietta di nome Iris. Luis riempie tutti i suoi barattoli di quella luce speciale, la luce color ciliegia del tramonto, e ne regala uno a Iris. Iris porta il barattolo a casa e il barattolo per tutta la notte brilla dei colori del tramonto.
Da quel giorno Luis e Iris “cercano insieme”. Nei barattoli di Luis ora collezionano “cose difficili da stringere tra le mani”. Come gli arcobaleni, il rumore dell’oceano, il suono del vento prima che inizi a nevicare. “Cose impossibili da infilare in un barattolo”. Ma Luis e Iris, non si sa come, riescono nell’impresa.
E nei barattoli raccolgono le meraviglie dell’inverno, i germogli della primavera, i giorni caldi e le ombre lunghe dell’estate. Raccolgono così tante meraviglie che le pareti della casa di Luis ora sono piene di barattoli.
Il cuore come un barattolo vuoto
Finchè un giorno arriva la notizia che Iris deve trasferirsi in un’altra città. E arriva il momento di salutarsi.
“Senza Iris” si legge nel libro, “il cuore di Luis era come un barattolo vuoto”.
Una notte, però, nel cielo scuro Luis vede delle stelle cadenti e pensa a Iris. Così gli viene un’idea, prende un barattolo, esce nella notte e raccoglie le stelle. Poi spedisce il barattolo a Iris e quando lei lo riceve le stelle iniziano a caderle tutto intorno.
Anche Iris manda un barattolo a Luis. Nel barattolo ha inserito la gente, le luci, le voci della sua nuova, affollata, città.
In autunno, Luis esce con un barattolo per raccogliere le foglie che cadono dagli alberi e mandarle a Iris. Nel bosco incontra un coniglietto di nome Max…
Da piccoli tesori a ricordi preziosi
A me e al mio bambino è piaciuto tanto. È un libro denso di poesia, delicato, sognante. Si comincia con una raccolta, quella delle foglie dell’autunno, in cui tutti ci possiamo ritrovare. Chi da bambino non ha portato a casa almeno una foglia? Luis le raccoglie e le conserva in un barattolo, come fa con i sassolini, con le piume, con i fiorellini. Piccoli tesori che i bambini amano raccogliere in occasione delle passeggiate.
Poi però, quando insieme a Luis c’è anche un’amica, la raccolta diventa qualcosa di diverso. Di magico. Nei barattoli, Luis e Iris raccolgono sensazioni, momenti, esperienze. Ora i barattoli sulle mensole sono ancora più preziosi. Custodiscono ricordi. La gioia provata nel tempo trascorso insieme.
Un’amica che va via
E c’è il tema del trasloco, del cambiamento, della perdita. Un’amica che se ne va, che si trasferisce in una città lontana. Così lontana che il pacchetto spedito da Luis viaggia in aereo per raggiungerla. E subito dopo la partenza, ci sono il dolore e il senso di vuoto. Raccontati così bene, in una doppia pagina tutta grigia, con solo un barattolo vuoto.
Finchè Luis trova un modo per sentirsi di nuovo vicini, anche se lontani. E spedisce un barattolo che conserva l’emozione provata nell’osservare le stelle cadenti. Iris risponde condividendo la sua nuova vita in una grande città. E sia Iris, sia Luis riescono a sentire in qualche modo l’esperienza dell’altro. Sono di nuovo connessi. L’amicizia resiste nonostante la distanza.
L’amicizia riassunta in un barattolo in più
Il finale regala un ulteriore spunto di riflessione, perché Luis nel bosco incontra Max. Ovvero trova un nuovo amico. E l’autrice lo racconta con una frase semplice e potente insieme: “Per fortuna, Luis aveva portato un barattolo in più”.
La magica lingua della fantasia
Quanto è ricco questo libro! Mi ha fatto pensare a tutti i barattoli che ho riempito nel corso della mia vita fino ad oggi. In alcune pagine diventa quasi un silent book, perché le illustrazioni prendono il posto delle parole e occupano tutta la scena descrivendoci la magia delle stagioni: raccontandoci di fiori, animali, rumori, incontri…
L’ho amato perché parla il linguaggio della fantasia, la vera lingua dei bambini, per cui so che forse non ho visto proprio tutto, ma già così ho la sensazione di aver visto tanto…
Si può leggere con bambini dai 2 anni e mezzo circa in su. Bambini più grandi coglieranno più sfumature, bambini che hanno dovuto salutare un amico (perché è partito, perché ha cambiato scuola, perché…) forse si sentiranno confortati.
Giorgia Cozza