25 Luglio 2018 L'ESPERTO RISPONDE

Flavia Cavalero

La dottoressa Flavia Cavalero è psicologa e psicoterapeuta. Cura la parte “psi” del sito www.psicomamme.it, svolge l’attività nel suo studio in via Bruino, 3 a Torino e si occupa di psicoterapia individuale e di gruppo nell'ottica del raggiungimento e del mantenimento del benessere psicologico. Riceve su appuntamento, tel. 333/3628327

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Bambina 6 anni che dice sempre no

Buongiorno, la mia bambina ha 6 anni e mezzo ed è la seconda di tre figli.
A scuola e con altre persone si comporta bene, è educata e rispettosa mentre a casa con noi genitori diventa ingestibile, fa molti capricci, infastidisce i fratelli, non ascolta quello che le viene detto. Abbiamo provato sia con le punizioni e sia parlandole con le buone maniere, ma non ascolta. Ci dice, soprattutto a me che sono la mamma, che sono cattiva, che non mi vuole. Fa capricci per ogni “no” che le viene detto e dice sempre di no ad ogni cosa le viene detto di fare.
Non sappiamo più come comportarci, ci stiamo esaurendo.
Mi dispiace molto anche perché è una bimba molto intelligente e sensibile. Attendo una vostra risposta.
Grazie.

Gentile signora,
i capricci sono sempre un segnale che i bambini inviano ai genitori, comunicano che qualcosa non sta andando per il verso giusto, che qualcosa li sta disturbando.

A noi adulti spetta il compito di capire COSA ci stanno comunicando e COSA c’è che non va per il verso giusto; spesso il compito può essere arduo, ma mai impossibile.

Personalmente trovo molto esplicativa la definizione che ne dà Galimberti “la manifestazione improvvisa e incontrollata di rabbia e aggressività, generalmente impotente, adottata come risposta ad una frustrazione”. Sul sito psicomamme tempo fa ho pubblicato un lungo articolo a riguardo, questo è il link per trovarlo, spero possa orientarla un po’ nel mondo dei capricci:

http://psicomamme.it/affrontare-capricci-bambini/

Lei dice che la bambina è la seconda di tre figli, quando è nato l’ultimo? Spesso la gelosia viene dimostrata anche attraverso un comportamento ribelle.

In ogni caso c’è una richiesta di attenzione da parte della bambina che è già in grado di provare ad esprimere le sue emozioni: le parli, le chieda cosa la fa stare male, le chieda come vorrebbe risolvere la questione.

Se le è possibile, ritagli del tempo da trascorrere sola con lei; andate al parco, giocate insieme, fate dei disegni insieme e le chieda di spiegare quel che prova attraverso il disegno.

Nella lettera lei dice “Non sappiamo più come comportarci, ci stiamo esaurendo”, ho trovato questo passaggio particolarmente significativo del vostro stato d’animo, ma se è con quello che vi approcciate alla bambina, involontariamente, non fate che alimentare la sua rabbia e la sua aggressività. E’ importante che i figli sentano nei genitori autorevolezza e non rabbia, devono sapere che gli adulti sanno come fare per aiutarli a superare un momento di difficoltà. Un grande autore della psicologia parlava di “Base sicura” e quella sono i genitori.

Infine le suggerisco, se non ottiene risultati soddisfacenti nel giro di poco tempo, di rivolgervi personalmente ad un collega che possa sostenervi in questo percorso.

Cordialità

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