3 Gennaio 2011 L'ESPERTO RISPONDE

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Bimba che piange e nervosa appena sveglia

Salve, ho una nipotina di 3 anni e 3 mesi,
Ho notato da tempo che quando si sveglia dopo aver dormito un po’ lei inizia a piangere ed essere nervosa. I genitori cercano di calmarla in tutti i modi, ma lei continua almeno per più di mezz’ora a piangere e non vuole essere consolata.
Non so da quando tempo abbia questo comportamento anomalo, ma ci sono giorni in cui sono presente anch’io e siccome sono molto legata a lei non sopporto di vederla in quello stato. Comunque anche se si sveglia imbraccio alla madre sempre la stessa scena.
I genitori soffrono a vederla piangere e innervosita non riuscendo a farla stare calma.
Nei primi tempi pensavo che fossero solo capricci perché i genitori la coccolano troppo (a mio parere) essendo anche figlia unica e dopo aver aspettato molti anni per averla, i genitori la accontentano in tutto, ormai ha sfasciato non so quanti telefonini e telecomandi tv. 
E’ una bambina affettuosissima mi riempie di abbracci e dolcissima, e a dire la verità nemmeno io so dirgli di no.
Spero in un vostro aiuto al più presto, e un grazie x la vostra attenzione.

Caro nonno,
la commozione che ci coinvolge quando i nostri piccolini piangono è davvero tanta ed aumenta quando non siamo in grado di capirne il motivo perché si aggiungono ansie e preoccupazioni.
Quando abbiamo potuto escludere che la causa sia di ordine salutistico (influenza, cattiva digestione, mal d’orecchio, etc) possiamo prendere in considerazione l’aspetto emotivo e la sfera dell’equilibrio armonico delle esperienze avute nella giornata o nell’ultimo periodo.
Cominciando, a ritroso, da come è avvenuto il momento dell’addormentamento.
Sappiamo che i bambini hanno dei ritmi che corrispondono al soddisfacimento di bisogni reali e primari. Le famose routines dovrebbero nascere dall’equilibrio delle necessità e capacità specifiche di ciascuna famiglia. Quando prevale il desiderio di controllo su ogni singolo momento della giornata e perdiamo la capacità di metterci in ascolto delle richieste specifiche si verifica disarmonia.
I nostri pargoli non “devono” riposare ma “vogliono” riposare per poter ritrovare le energie rinnovate per crescere… e quindi non “devono” svegliarsi ma “desiderano” farlo per poter riprendere i giochi e le esperienze necessarie allo sviluppo di nuove e più complesse competenze.
Il pianto è quella forma di comunicazione specifica che dichiara una richiesta di attenzione non ancora soddisfatta e ritenuta dalla creatura importante.
Le regole sono fondamentali perché utili a porre quei limiti entro cui i bambini stessi ritrovano sicurezza, ma devono essere poche, chiare, misurate all’età ma che al contempo lascino spazio all’esplorazione ed alla creatività dell’individuo.
Il divieto di arrampicarsi sui mobili di casa o sul balcone è sicuramente una regola del buonsenso comune, ma permettere o meglio creare l’opportunità che si possa ai giardinetti appaga il desiderio di sperimentare ma in totale sicurezza.
Non permettere il lancio del telecomando è l’occasione per passare il concetto del rispetto delle proprie cose e degli oggetti altrui, mentre giocare al lancio della palla e il gioco dei birilli consente lo sviluppo del concetto velocità-spazio-tempo nonché quello della valutazione della propria forza e della capacità di prendere la mira.
La vostra creatura, secondo me, sta cercando di dirvi che vuole fare delle cose ma ne riceve delle altre che in questo momento considera secondarie.
Sono certa, però, che riceve molto amore!
Con l’osservazione e la riflessione troverete il bandolo della matassa.

Arianna Fucarino

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