Cara mamma Ivan,
le difficoltà inerenti il suo bambino sono presenti sin dalla nascita, per cui sarebbe stato opportuno chiedere aiuto già prima in riferimento al problema del sonno, al fatto che “da quando è nato è nervoso”, …
L’aver iniziato da circa un anno a comportarsi come un bambino estremamente infelice, potrebbe coincidere con l’attesa e poi la nascita della sorellina (Francesco avrà capito già durante la gravidanza che stava capitando qualcosa di importante, e spero che voi genitori gliene abbiate parlato con termini a lui comprensibili e accogliendo i suoi timori e preoccupazioni).
Come comportarvi:
– quando “si innervosisce” e “incomincia a dare testate ovunque” va calmato, non sgridato perché potrebbe innervosirsi ancora di più; questo suo malessere va contenuto attraverso l’abbraccio, al fine di accogliere le sue angosce e restituirgliele bonificate. In altre parole con l’abbraccio deve trattenere il suo bambino (senza fargli male) finché si calma, fungendo così da contenitore delle sue angosce. Lasciarlo se proprio non vuole essere tenuto in braccio e procedere per tentativi, ma stargli vicino, facendogli avvertire la sua presenza rassicurante. Il contenimento, però, non si esaurisce nell’abbraccio che si offre al bambino quando questi attraversa una crisi di pianto, di rabbia o quant’altro, ma deve arrivare nel momento del bisogno, che il bambino esprime con i mezzi che ha a sua disposizione: capricci, urla, pianti, … Non esiste il capriccio, il pianto fine a se stesso: ogni crisi rappresenta un bisogno, che va compreso e considerato dall’adulto di riferimento.
– Il bambino a tre anni e tre mesi è perfettamente in grado di mangiare da solo e non va imboccato. Spieghi con dolcezza al bambino che è capace di mangiare da solo e inizi con lui un percorso, possibilmente breve, che lo porterà a non essere più imboccato (inizia a mangiare la pasta e poi ti aiuto a finire, e man mano l’aiuto si riduce). Sia ferma e risoluta: se deve iniziare a mangiare ciò che ha nel piatto da solo, lo deve fare, non ceda se lui non acconsente, ma sempre con dolcezza e comprensione.
Da quanto scrive il bambino ha difficoltà di socializzazione, fatica a rapportarsi con gli altri bambini, per cui sconsiglio di ritirarlo dall’asilo. Le consiglio di chiedere un colloquio alla maestra per sapere come Francesco si comporta a scuola, per esporre i suoi dubbi e perplessità e per fornire informazioni su Francesco utili alle maestre stesse.
Per quanto concerne le difficoltà di linguaggio, si informi presso il pediatra se è il caso di far visitare il bambino da una logopedista.
La situazione è piuttosto complessa e se non dovesse vedere dei miglioramenti in breve tempo, le consiglio di rivolgersi ad uno psicologo per una consulenza. Sicuramente la seduta vis à vis le permetterà di spiegare meglio la situazione che state vivendo e ciò permetterà al professionista di individuare il percorso a voi più consono.
Saluti dalla psicologa