Cara mamma,
nella sua richiesta non specifica come voi genitori reagite di fronte alle sfide e alle provocazioni del bambino e quale metodo utilizzate per insegnargli le regole. Mi scrive solo che quando si comporta bene, cercate di gratificarlo.
In conseguenza di ciò, la mia risposta dovrà partire da mie supposizioni.
Come ho già scritto nell’ articolo: https://www.torinobimbi.it/articoli/limportanza-delle-regole-nelleducazione-dei-figli.html“Le regole … rappresentano uno strumento necessario per garantire ai propri figli una crescita sana, serena ed equilibrata. … forniscono rassicurazione e contenimento, ovvero permettono al bambino di avere dei riferimenti precisi. … Il bambino senza regole è un bambino confuso, che non avrà nei genitori il suo punto di riferimento, che si chiuderà al dialogo e che sarà facilmente influenzabile dalle sollecitazioni derivanti dall’ambiente esterno. Affinché la crescita sia sana ed equilibrata e le regole siano veramente efficaci è necessario che ci sia convinzione, coerenza e condivisione.” Per quanto concerne il primo aspetto, “è importante che i genitori siano convinti dell’importanza delle regole stesse e che per primi le mettano in pratica.” Il secondo aspetto, quello della coerenza, ci ricorda che “i genitori devono evitare la messa in atto di comportamenti incoerenti e contraddittori rispetto alle regole che cercano di insegnare ai propri figli; … non possono sperare di imporre delle regole, che per primi non rispettano.” Passiamo ora al terzo aspetto, la condivisione, che si fonda sull’importanza “che la coppia genitoriale condivida la proposizione delle regole e i relativi comportamenti, onde evitare che le regole stesse vengano invalidate dal genitore che non le condivide.”
Nel trasgredire le regole, i bambini mettono in atto un comportamento provocatorio e una richiesta di attenzioni. Ed è proprio in questi momenti, che bisogna cercare di capire che cosa vogliono comunicarci con i capricci, con la disubbidienza e con la provocazione. Intervenire con le colpevolizzazioni, reagire con rabbia e con punizioni violente non serve, se non a peggiorare la situazione. Naturalmente capita a tutti di perdere la pazienza: in questo caso occorre riparare, soprattutto se si è reagito malamente o violentemente, chiedendo scusa al bambino. Occorre anche fermarsi a pensare con calma per analizzare la situazione al fine di capire quali sono le ragioni, i problemi e i bisogni che il bambino non riesce a comunicare con le parole, ma con un comportamento che ci fa arrabbiare.
A volte il bambino disobbedisce e provoca per metterci alla prova, ovvero per verificare se le nostre regole restano ferme o se possono cambiare; altre volte lo fa perché gli chiediamo di aderire a regole troppo pesanti, senza tener conto delle sue reali capacità di adeguarvisi; altre volte ancora il bambino può sentirsi vittima di un’ingiustizia, perché quello che chiediamo a lui non vale per noi grandi (rimando al punto della coerenza esposto in precedenza) o per i fratelli.
Questi, a grandi linee, sono i comportamenti da tenere quando il bambino provoca l’adulto.
Saluti dalla psicologa