1 Marzo 2018 L'ESPERTO RISPONDE

LABirINTO

Le dottoresse Nota e Garritano psicologhe, e Daniela Meschieri, psicologa e psicoterapeuta, propongono percorsi di gruppo, consulenze, valutazione cognitiva, per promuovere il benessere emotivo-cognitivo dei bimbi e dei loro genitori. Per contattarle [email protected] o 340/87.15.241

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La mia bimba di 19 mesi ha paura degli altri bimbi

Salve, la mia bimba di 19 mesi ha paura degli altri bimbi, non gioca neppure con i cuginetti suoi coetanei rimane tutto il tempo attaccata a me.
Da qui l’idea di mandarla qualche ora al nido, dove dopo il pianto iniziale dovuto al distacco, continua a lamentarsi e piangere per tutta la durata delle ore che vi rimane.
La mia domanda è: devo continuare a portarla o aspettare che sia più grande e pronta?
Le maestre mi dicono che non partecipa, vuole avere sempre una presenza adulta e quando una di loro si allontana comincia a piangere andando nel panico più assoluto.
Cosa devo fare?
Non è che continuando a portarla le creo un danno anziché farle del bene?

Cara mamma,
grazie per averci scritto. Proviamo a rispondere alla sua domanda. Da quello che ci scrive, la bimba sembra sensibile al momento della separazione da lei; infatti ci dice che anche in sua presenza non si allontana per giocare con i suoi cuginetti. Al nido adotta lo stesso comportamento; sta nelle vicinanze di un’educatrice e non si allontana da lei.

Durante il periodo di ambientamento al nido (periodo in cui il bambino si adatta al nuovo ambiento e alle persone nuove), è normale che il bambino pianga al distacco dalle sue figure di riferimento e manifesti il suo disagio durante la giornata in vari modi a seconda delle caratteristiche del bimbo, come per esempio piangendo, non partecipando alle attività proposte, rifiutandosi di mangiare ed ancora mettendo in atto comportamenti aggressivi.

Il periodo di ambientamento al nido è un periodo assai delicato; si tratta infatti di un periodo di cambiamento che interessa non solo il bimbo ma anche i genitori che affidano il loro bimbo a delle persone fino a quel momento estranee. In questo periodo la separazione per il bimbo e per il genitore diventa un passaggio importante e diverso dalle altre separazioni. È in questo periodo che i genitori si fanno mille domande, proprio come lei: “ho fatto la scelta giusta? non patirà a stare senza di me tutte quelle ore? gli sto facendo del male se piange?”

Le sue domande sono quelle di molti genitori; come abbiamo scritto prima, l’ambientamento al nido tocca tutti, non solo il bimbo, ma anche il mondo emotivo dei genitori. Possono emergere emozioni contrastanti, come il desiderio che il bimbo si relazioni con altri bimbi e dall’altra parte il senso di colpa per lasciarlo lì; ancora, da una parte ci può essere il desiderio che si sperimenti in un altro contesto, ma dall’altra parte può emergere qualche timore riguardante le nuove figure che si occuperanno di lui.

È importante incoraggiare l’autonomia della sua bimba promuovendo gradualmente la separazione da lei, iniziando soprattutto dai contesti familiari e con l’esperienza al nido.

Al nido, come le avranno detto già le educatrici, è importante che lei sia il più serena possibile quando saluta la bimba e che le dica la verità, ovvero che adesso starà un pò qui e poi mamma tornerà a prenderla.

Nei contesti familiari, come con i cuginetti, può piano piano invitarla ad avvicinarsi a giocare con loro e dirle che mamma è qui con lei che guarda che giochi fanno (inizialmente si siede lì vicino); le volte successive si allontana fisicamente un pò di più, ma sempre nella stanza, in modo che la bimba possa tornare da lei quando ha bisogno di conforto e coccole.

Una cosa da dire che sembra banale ma non lo è, è questa: se la bimba sembra faticare a staccarsi da lei, occore dirle che mamma non va via, e che mamma quando andrà via glielo dirà. Molto genitori preferiscono non salutare il proprio bimbo quando devono andare via; questo comportamento è assolutamente da evitare perchè aumenta la paura di essere abbandonato, perchè improvvisamente si gira e non sa dove è finito il genitore. Salutarsi e sapere che è andato via e che tornerà, rassicura il bimbo.

Un augurio

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