8 Gennaio 2015 L'ESPERTO RISPONDE

Flavia Cavalero

La dottoressa Flavia Cavalero è psicologa e psicoterapeuta. Cura la parte “psi” del sito www.psicomamme.it, svolge l’attività nel suo studio in via Bruino, 3 a Torino e si occupa di psicoterapia individuale e di gruppo nell'ottica del raggiungimento e del mantenimento del benessere psicologico. Riceve su appuntamento, tel. 333/3628327

Tutti gli articoli >  

Home  > L'esperto Risponde  > Le paure dei bambini

Le paure dei bambini

Salve, sono una mamma di una bimba di 30 mesi, da  quando mia figlia ha iniziato a frequentare la ludoteca ha cambiato atteggiamento verso gli estranei e gli zii che non vede molto spesso: tende ad avere paura e soprattutto un atteggiamento morboso nei miei confronti. Premetto che l’inserimento alla ludoteca viene fatto in mia presenza altrimenti piange a dirotto. Tutto questo sono le conseguenze della paura dell’abbandono?

Se mi posso permettere avrei un’altra domanda da porre: poco tempo fa giocando con un amichetto è finita a terra sbattendo la testa. Da quel giorno ho notato i cambiamenti verso i coetanei: appena si avvicinano lei scappa e chiede la mia attenzione. Questo “trauma” può essere causato dalla caduta?

Cordiali saluti, aspetto una vostra risposta. Grazie

Tiziana

Cara Tiziana, la paura è un’emozione primaria, tra le più antiche, ed è di fondamentale importanza per l’organismo perché mette in atto una serie di reazioni fisiche indispensabili in caso di pericolo. I bambini sono esseri indifesi e non conoscono il mondo che li circonda, di conseguenza provano spesso paura perché molte situazioni appaiono loro come minacciose.

Si tratta è uno stato transitorio che tende a diminuire man mano che prendono confidenza con l’ambiente, mentre diminuiscono le paure “generalizzate” (dei rumori, del buio, dei suoni forti) grazie all’aumento della conoscenza del mondo esterno, ne nascono di nuove generate da brutte esperienze (ad esempio una brusca caduta ). Tutto ciò appartiene alla normalità dello sviluppo psico fisico del bambino.

Il comportamento dei genitori difronte alle manifestazioni di spavento dei bambini può orientarne le successive declinazioni; se la mamma risulta essersi spaventata più del piccolo non fa che trasmettergli anche la sua ansia e questo sicuramente non lo aiuta a superare l’evento. Se invece si riesce ad accogliere il lamento del piccolo e a restituirglielo con una carica positiva, allora si agevola il superamento dello spavento.

E’ possibile aiutare il bambino a superare le paure, adottando alcune strategie:

  • Evitare di prenderlo in giro facendogli pesare l’emozione che prova. Agli adulti può sembrare un modo per sdrammatizzare, ma i bambini sono spesso molto permalosi e se la prendono molto per una derisione. L’età dell’ironia arriva più avanti.
  • Stabilire un’unione con il bambino mettendosi nei suoi panni ed accogliendo i suoi sfoghi. Improvvisare una medicazione “magica” se il bambino è molto piccolo, oppure improvvisarne una più realistica seguita da spiegazione sul “nulla di fatto e nulla di rotto” serve a consolare il pupo e a fargli sentire la nostra attenzione.
  • Aiutarlo ad esprimere quello che prova facendogli in seguito vedere che l’oggetto della sua paura non è poi così spaventoso.
  • Rispettare il suo tempo, alcuni bambini superano questa fase velocemente, ad altri serve un po’ più di tempo.

Cordiali saluti

Chiedi all'esperto

Vuoi fare una domanda ai nostri esperti? fa la tua domanda compilando il form, selezionando come argomento quello più pertinente alla tua domanda

INVIA DOMANDA
Categoria:

Iscriviti alla nostra Newsletter

Ogni settimana, tra giovedì e venerdì, ti arriverà una mail informativa sugli appuntamenti, le opportunità e le offerte del territorio.

Iscriviti