Cara Tiziana, la paura è un’emozione primaria, tra le più antiche, ed è di fondamentale importanza per l’organismo perché mette in atto una serie di reazioni fisiche indispensabili in caso di pericolo. I bambini sono esseri indifesi e non conoscono il mondo che li circonda, di conseguenza provano spesso paura perché molte situazioni appaiono loro come minacciose.
Si tratta è uno stato transitorio che tende a diminuire man mano che prendono confidenza con l’ambiente, mentre diminuiscono le paure “generalizzate” (dei rumori, del buio, dei suoni forti) grazie all’aumento della conoscenza del mondo esterno, ne nascono di nuove generate da brutte esperienze (ad esempio una brusca caduta ). Tutto ciò appartiene alla normalità dello sviluppo psico fisico del bambino.
Il comportamento dei genitori difronte alle manifestazioni di spavento dei bambini può orientarne le successive declinazioni; se la mamma risulta essersi spaventata più del piccolo non fa che trasmettergli anche la sua ansia e questo sicuramente non lo aiuta a superare l’evento. Se invece si riesce ad accogliere il lamento del piccolo e a restituirglielo con una carica positiva, allora si agevola il superamento dello spavento.
E’ possibile aiutare il bambino a superare le paure, adottando alcune strategie:
- Evitare di prenderlo in giro facendogli pesare l’emozione che prova. Agli adulti può sembrare un modo per sdrammatizzare, ma i bambini sono spesso molto permalosi e se la prendono molto per una derisione. L’età dell’ironia arriva più avanti.
- Stabilire un’unione con il bambino mettendosi nei suoi panni ed accogliendo i suoi sfoghi. Improvvisare una medicazione “magica” se il bambino è molto piccolo, oppure improvvisarne una più realistica seguita da spiegazione sul “nulla di fatto e nulla di rotto” serve a consolare il pupo e a fargli sentire la nostra attenzione.
- Aiutarlo ad esprimere quello che prova facendogli in seguito vedere che l’oggetto della sua paura non è poi così spaventoso.
- Rispettare il suo tempo, alcuni bambini superano questa fase velocemente, ad altri serve un po’ più di tempo.
Cordiali saluti