Cara mamma,
grazie per averci scritto.
Non conosciamo l’età del suo bimbo ma cercheremo di rispondere alla sua domanda; le chiediamo di tenere conto dell’età di suo figlio adattando le parole che userà al suo livello di comprensione.
Non esiste un’età precisa in cui i bimbi iniziano a toccarsi intenzionalmente le parti intime, quello che possiamo dire è che è un comportamento molto precoce, presente già a 6 mesi; toccare le proprie
parti intime corrisponde a trarne piacere… ecco perchè molti bimbi, durante il cambio del pannolino, non appena l’adulto glielo toglie, vanno alla ricerca del pisellino o della patatina.
Immaginiamo che il suo sia più grandicello, dal momento che ci dice che passa tutto il giorno a toccarsi il pisellino, però il suo comportamento si accomuna allo stesso comportamento di un bambino più piccolo, vale a dire fa una cosa molto semplice: scopre le sue parti intime e scopre il piacere che deriva dal toccarsi il pisellino.
Il significato del comportamento del suo bambino sta proprio nella scoperta e ricerca di piacere; una volta detto questo però ci sono degli accorgimenti da adottare.
E’ importante che il bambino impari a toccarsi solo quando è da solo, nella sua cameretta o in bagno; vale a dire è importante trasmettere che si tratta di una cosa estremamente intima, solo sua e che quindi ci sono degli spazi dove poterlo fare.
Di questo se ne può parlare al bambino con molta serenità e tranquillità come ad esempio: “ho notato che stai scoprendo come sei fatto, è una cosa bella e piacevole ma ricordati sempre di farlo quando sei da solo”.
Non sappiamo da quanto tempo si tocca per gran parte del giorno; diciamo che all’inizio i bambini, non appena provano più piacere, si toccano di più, cercano di scoprire che cosa accade, è come se facessero più esperimenti; d’altronde è quello che accade quando c’è una novità, quando per esempio iniziano un’attività nuova e gratificante oppure gli viene regalato un bel gioco… ecco che starebbero ore lì, a provare, sperimentare, proprio perchè si tratta di qualcosa che li attira. Questo è quello che succede quando si toccano, provano un’esperienza gratificante e all’inizio cercano proprio di farlo frequentemente. Via via l’interesse dovrebbe diminuire di frequenza.
Se questo però non avviene è possibile intervenire in maniera diversa a seconda dell’età del bambino.
Con i bimbi piccoli ci si può avvicinare e proporre un’altra attività gratificante; con quelli più grandicelli si può introdurre il concetto di “tempo” per toccarsi.
Vale a dire, non esiste solo uno spazio dove poterlo fare, ma anche un tempo; non è possibile stare ore e ore, ma ci si può riservare nell’arco della giornata un tempo specifico, magari dopo la doccia o prima di addormentarsi.
L’importante è che il “toccarsi” non diventi il rimedio contro la noia; in questo caso occorre stimolare la curiosità del bambino affinchè trovi anche altre attività che lo gratifichino e viva la propria sessualità come uno dei momenti belli da vivere in mezzo ad altri momenti altrettanto belli della giornata e della settimana.
Buona vita a lei e al suo bimbo