19 Gennaio 2016 L'ESPERTO RISPONDE

Flavia Cavalero

La dottoressa Flavia Cavalero è psicologa e psicoterapeuta. Cura la parte “psi” del sito www.psicomamme.it, svolge l’attività nel suo studio in via Bruino, 3 a Torino e si occupa di psicoterapia individuale e di gruppo nell'ottica del raggiungimento e del mantenimento del benessere psicologico. Riceve su appuntamento, tel. 333/3628327

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Piange disperatamente prima di andare a scuola

Buongiorno. Ho una nipote di 6 anni che frequenta la prima elementare. Al mattino, da circa un mese piange disperatamente quasi a restare senza respiro per andare a scuola. Premetto che all’asilo voleva andarci tutti i giorni e inizialmente anche in prima elementare era così, ma in quest’ultimo mese ha avuto problemi con un insegnate che pare l’abbia sgridata più del dovuto a lei e anche ad altri compagni.
Al colloquio le insegnanti hanno detto che è brava e prende quasi sempre voti buoni ma ha problemi relazionali in quanto spesso si isola e non parla mai con nessuno, non cerca il gruppo. Siamo tutti disperati, lei dice che nessuno gli ha fatto mai male e che vuole solo restare con la mamma perchè gli manca, ma durante la giornata non si fa problemi a lasciarla per andare dalla nonna che adora.
Premetto che fuori dall’ambiente scolastico è una bambina che gioca con tutti e socializza benissimo. Ora, precisamente da un mese inizia a piangere dalla sera prima, non mangia ed è sempre pensierosa a volte assente.
Non sappiamo cosa fare, la prego ci aiuti a capire se il problema possa dipendere da insegnanti o compagni? Noi siamo veramente disperati nel vederla così. Cosa sarà mai successo? è il caso di farla vedere da uno specialista? con noi non parla?

Buongiorno Katiuscia, dal suo racconto sembra che la bambina stia patendo a causa di quella che tecnicamente chiamiamo ansia da separazione, cioè prova ansia nel momento in cui si separa dalla mamma.

La letteratura in merito spiega che questo fenomeno compare fin da piccolissimi e la pratica ci dimostra come possa manifestarsi con dei “colpi di coda” anche quando il bambino è più grande. Man mano che il bambino cresce queste manifestazioni non dovrebbero più presentarsi ma, in pratica, molto dipende dallo stile di vita del bambino.

In questa situazione è consigliato l’aiuto di uno psicologo sia per aiutare i genitori a sostenere la situazione, sia per aiutare il bambino a superare il disagio.

Le suggerisco alcuni passaggi che possono aiutarvi a superare questo momento:

–      avvisatela prima di uscire, in modo che possa immaginarsi senza la figura di riferimento

–      rassicuratela sempre sul ritorno, magari indicandole le lancette dell’orologio “quando la lancetta sarà qui, io tornerò a casa e staremo insieme”

–      scegliete con lei un oggetto transizionale (pupazzo, bambola, giocattolo) che possa utilizzare per consolarsi durante l’assenza della mamma.

Per avere maggiori informazioni sull’ansia da separazione può consultare questo link:

http://psicomamme.it/ansia-da-separazione/

Cordiali saluti

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