Cara mamma,
prima di passare alla risposta devo farle un appunto sulla sua richiesta: scrive che la sorella che andrà alla scuola materna sarà comunque indietro rispetto ai coetanei, senza specificarne il motivo. “Sarà indietro” perché ha una diagnosi, perché glielo ha detto un professionista o perché lo deduce lei visto che è nata al 30 di novembre e quindi sarà “piccolina”? Questa è un’informazione importante.
Se è un’opinione sua, capisco la sua preoccupazione, ma sinceramente non vedo il motivo di far frequentare un anno di permanenza all’asilo nido anche alla sorella che non ne ha necessità, se effettivamente non ne ha.
È bene che la gemellina che presenta un grave ritardo di crescita e psicomotorio frequenti l’anno di permanenza per migliorare le sue competenze ed approdare alla scuola materna con degli strumenti in più, che le permetteranno di affrontare la scuola con più facilità.
Invece, la sorella probabilmente ha gli strumenti per frequentare la scuola materna. È importante che lei spieghi ad entrambe con parole chiare e semplici, che seguiranno percorsi scolastici diversi, ma che al pomeriggio giocheranno insieme e continueranno a fare tutte le cose che hanno sempre fatto, tenendo conto delle tappe evolutive. È importante che supportiate le due bambine nel cambiamento e che accogliate dentro di voi le loro paure. Ed è altrettanto importante, che voi genitori per primi affrontiate il nuovo anno scolastico con serenità e conseguentemente ne gioveranno anche le bambine. Le faccio presente che alla scuola materna, le bambine sarebbero comunque state inserite in classi diverse (la prassi è questa).
Se invece ha sentito un parere di un professionista che le ha detto che sarebbe meglio fermare al nido anche la gemellina che inizierà a settembre la scuola materna, allora provi a vedere se riesce ad ottenere una certificazione per richiedere l’anno di permanenza.
Nelle scuole pubbliche non ci sono gli estremi per far frequentare l’anno in più anche alla sorellina più grande. Può provare a rivolgersi ai nidi privati, però non glielo consiglio se la bambina non ne ha un’effettiva necessità. E poi frequenterebbero comunque due scuole diverse, perchè non credo sia saggio far cambiare scuola (e quindi i riferimenti) alla più piccola, viste già le sue difficoltà.
Saluti dalla psicologa