11 Gennaio 2006 ARTICOLI

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A proposito di pulizia (quando togliere il pannolino)

Ho davanti a me, questa volta, una testimonianza. Riassumo questa lunga lettera che proviene da una madre di cinque figli. Il più grande ha dieci anni e la piccola venticinque mesi. In effetti, il problema è quello dell’apprendimento dell’uso del vasino da parte dei bambini. Questa madre ha approfittato dei suoi cinque figli per fare cinque diversi esperimenti, e cioè: al primo bambino ha presentato il vasino molto spesso, lo ha sgridato quando sporcava il pannolino o rifiutava di andare sul vasino. Per il secondo…

Si, ma a partire da quando? Non lo dice?

Credo che lo dica. Ma, allora, bisognerebbe proprio vedere la lettera nei particolari.

Sopratutto nel caso del maggiore, gli altri crescono per identificazione.

Eccola! “Sono la madre di cinque bambini, nati a distanza molto ravvicinata; infatti, il più
grande ha dieci anni e l’ultimo venticinque mesi. Tra i primi due c’è un solo hanno di differenza. Come molte madri, avevo fretta di vedere il mio primo figlio pulito, tanto più che la sua sorellina era venuta subito dopo di lui. mi sono anche accanita a presentargli il vasino il più spesso possibile, a volte ogni ora, sgridandolo quando non c’era alcun risultato, e sgridandolo anche perché sporcava il pannolino. dopo un anno di sforzi, non si sporcava più; a due anni, di botto, ha smesso di sporcarsi di giorno e, a due anni e mezzo, anche la notte. dunque niente di cui vantarsi” Dice lei: questo per il primo figlio. Poi, ha un po’ modificato il sistema. Ha presentato il vasino ma senza sgridare o ha sgridato senza presentare il vasino, etc. Fino all’ultimo, dunque il quinto, per il quale c’è stata libertà totale: non gli ha mai presentato il vasino. La conclusione che ne trae è la seguente: tutti i suoi figli, a due anni si tenevano puliti durante il giorno e a due anni e mezzo anche la notte.

E’ molto divertente ed istruttivo; un grazie a questa madre per la sua testimonianza.

Aggiunge, ancora: “Penso che sia inutile volere, ad ogni costo, che il bambino smetta di sporcarsi”.

Credo che questo consolerà molte madri che si fanno venire la bile perché il loro bambino si sporca: Devo dire che questa donna è stata fortunata che il suo maggiore no abbia continuato a fare pipi a letto: ha cominciato a istruirlo troppo presto. E’ all’incirca sui due anni, a partire dal momento in cui il bambino è capace di scendere o salire da solo una scala, una scaletta da casa, fino all’ultimo gradino al quale si aggrappa con le mani, bene è in quel momento che il suo sistema nervoso è a punto e lui può quindi smettere di sporcare, se sta attento. Prima, non può. Questa madre ha avuto un altro bambino, un anno dopo; credo che il maggiore abbia preso con molto piacere l’interesse che la madre dedicava al suo sedere: grazie a ciò, essa si occupava di lui in modo del tutto speciale.

Credo che lei senza saperlo, abbia fatto una cosa molto astuta per il figlio maggiore che, in tal modo, ha continuato ad accaparrarsi l’attenzione materna dopo la nascita del secondo. Gli altri bambini crescono identificandosi con il fratello maggiore. Vogliono tutti fare bene come il grande, non appena possono. Certo, non possono farlo prima dei ventuno mesi per le bambine e dei ventitre per i maschi: i maschi imparano a usare il vasino più tardi delle femmine. Ma sorge un problema: questo figlio maggiore non sarà un po’ più perfezionista, meno libero, meno agile nei movimenti degli altri? Se non è così, perfetto. tuttavia, è un vero peccato perdere tanto tempo con il vasino quando ci sono tante altre cose da fare per sviluppare la manualità, la capacità di usare la bocca, la parola, i corpo intero… quando i bambino è capace, abile con le mani, acrobata, cioè quando gode in libertà e serenità di una buona cordinazione nei movimenti e di un tono controllato, quando parla già bene, prova piacere a smettere da solo a sporcarsi e a fare come fanno gli adulti, cioè andare al gabinetto. Ne approfitto per dire che le madri non dovrebbero mai mettere il vasino in cucina e neppure nella camera dei bambini. Che sia sempre in bagno, eccetto la notte, e che (a meno che non faccia molto freddo, e quindi solo durante l’inverno) il bambino cada sempre a fare i suoi bisogni in bagno e mai nelle camere dove si vive e si mangia.


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