2 Luglio 2015 NOTIZIE

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Il Corpo della Fiaba. Racconti dall’Anatolia

La Fondazione Tancredi di Barolo ha il piacere di presentare una mostra di tavole dedicate alle fiabe anatoliche, di cui Nazan Erkmen direttrice del Dipartimento di Grafica della Facoltà di Arte e Design dell’Università di Dogus (Istanbul), è una raffinata esegeta. La mostra sarà visitabile dal 5 al 26 luglio 2015 nei seguenti orari: lunedì – sabato dalle 15.00 alle 17.30; domenica dalle 15.30 alle 18.30 presso MUSLI a Torino

Mostra di disegni di Nazan Erkmen dedicati alle fiabe anatoliche

La mostra di disegni presenta una serie di opere su tela tratte per lo più dalle storie che risalgano alle origini della tradizione epica e folclorica turca: in particolare dal libro di Dede Kokut, che fu trascritto per primo dalla tradizione orale fra il IX e il X sec d.c., e poi dai racconti di Nasreddin, figura favolistica anche presente nella letteratura del sufismo, che la cultura turca vorrebbe vissuta intorno al XIII secolo ma che, sotto il nome di Guha, ossia Giufà, è presente anche nella favolistica araba-siciliana. Nazan Erkmen (1945) è stata la prima donna preside dell’Università statale Marmara di Istanbul . Attualmente, dopo essere stata Preside alla Dogus University di Istanbul ne dirige il Dipartimento di Grafica. Coniuga il lavoro di illustratrice di fiabe per l’infanzia all’attività in difesa delle donne: celebri le sue tele con donne-farfalla che tessono il proprio bozzolo quasi a protezione da tutte le loro paure reali ed immaginarie. La Erkmen è stata protagonista di mostre personali in Turchia e Italia e in molti altri paesi ed è stata annoverata tra le “Donne dell’anno per carriera e attività artistica” dalla University Women Association nel 2013 e tra le “Donne più laboriose e coraggiose della Turchia” dalla Turkish Business Men and Democrats nel 2014.

Racconti dall’Anatolia Mostra di edizioni storiche di fiabe orientali

benvenutiLa rassegna presenta una ventina di preziose edizioni storiche, a partire dal Settecento fino alla metà del Novecento, italiane, francesi, inglesi e tedesche, appartenenti alla Biblioteca Internazionale di Letteratura Giovanile della Fondazione, scelte ponendo particolare attenzione alla pubblicistica per ragazzi e popolare, ma anche ad opere di notevole pregio grafico e artistico.
Lo scopo è di evidenziare come l’immaginario del fiabesco legato all’oriente sia penetrato e si sia consolidato in occidente, a partire dal complesso e variegato mondo che gravita intorno a Le mille e una notte, in cui si mescolano ascendenze arabe, persiane ed egiziane, e che si affaccia per la prima volta in Europa con la traduzione proposta in Francia da Galland ancora alla fine del ’600.
I volumi più antichi esposti sono relativi a fiabe turche e a racconti de Le Mille e una notte facenti parte della raccolta Le cabinet des fées (1785 -1789), vero e proprio corpus del fiabesco universale, con tavole incise in rame che evocano una “turquerie” arabo musulmana con ascendenze rococò.
Di particolare interesse sono le quarantaquattro fiabe turche tradotte in inglese da Ignacz Kunos e pubblicate dall’editore Harrap di Londra nel 1913 con le illustrazioni di Willy Pogany, non prive di tratti umoristici e caricaturali, e l’edizione delle Mille e una notte stampata a Vienna nel 1922 e illustrata con grandi tavole a colori da Rosa Rosà, pseudonimo di Edith von Haynau, artista secessionista con tratti art nouveau e decò.
Nel campo vero e proprio della letteratura per ragazzi, sono esposte la prima edizione de Le Mille e una notte pubblicata da Hoepli nel 1888 con squillanti tavole cromolitografiche, le edizioni Salani degli anni ’20 illustrate da Carlo Chiostri da Adriano Minardi per arrivare alle grandi tavole, immaginifiche e calligrafiche, di Vsevolode Nicouline per le edizioni Hoepli degli anni ’50.
Di straordinaria qualità sono le 24 tavole a colori realizzate da Duilio Cambellotti per i due volumi de Le Mille e una notte dell’Istituto Editoriale Italiano (1913). Singole fiabe particolarmente note e amate sono state anche oggetto di versioni animate quali Ali Babà e i 40 ladroni, “Libroteatro” Hoepli con le illustrazioni di Mario Zampini (1943).
La rassegna si chiude con l’edizione Einaudi nella traduzione integrale di Francesco Gabrieli del 1949 con riproduzioni di miniature da manoscritti persiani. In mostra è inoltre possibile sfogliare gli esemplari più belli attraverso postazioni multimediali e ingrandire le immagini per una fruizione fantastica. Un ulteriore omaggio alla Turchia è dato, infine, dalla presenza in mostra della prima edizione in lingua turca scritta in caratteri occidentali de Le avventure di Pinocchio (PINOKYO), pubblicata a Istanbul nel 1931 che riprende le illustrazioni dell’edizione Salani del 1924.

L’iniziativa è organizzata in collaborazione con l’Accademia delle Belle Arti di Torino, in occasione del Primo Festival Internazionale delle Scuole d’Arte e Design – FISAD 2015.


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