28 Agosto 2016 NOTIZIE

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MiTo grande musica per “Padri e Figli”

Dal 2 al 22 settembre a Torino e a Milano sarà in scena la decima edizione del festival MITO Settembre Musica. La sfida del Festival, che quest’anno si presenta con un tema unitario – Padri e figli – è duplice: da un lato offrire al pubblico programmi ed esecuzioni appositamente studiate, se non addirittura commissionate per aderire al tema prescelto; dall’altro coinvolgere tutte le forze, le migliori compagini musicali delle due città, in un proficuo e reciproco scambio che porterà, per esempio, l’orchestra del Regio a suonare alla Scala e viceversa, in un ideale abbraccio fra le due tradizionali istituzioni e il loro pubblico.

In programma le opere di 112 compositori viventi, 3 nuove commissioni, 8 prime esecuzioni assolute, 2 prime per l’Europa e 4 per l’Italia: 160 concerti tra Torino a Milano, che percorrono un millennio di musica. In entrambe le città concerti gratuiti nelle zone meno centrali, appuntamenti speciali dedicati ai più piccoli e due grandi serate in piazza, in cui il pubblico diventa protagonista.

Ognuno dei 160 concerti in programma (80 per ogni città) sarà preceduto da un’introduzione all’ascolto con l’obiettivo di offrire un’esperienza musicale inedita, capace di coinvolgere il pubblico offrendo il piacere di una comprensione più profonda. Stefano Catucci a Torino, dal 2 settembre al Teatro Regio, e Gaia Varon a Milano, dal giorno successivo alla Scala, presenteranno ciascun concerto in cartellone; i due musicologi introdurranno tutti i concerti del cartellone e, in alcuni casi, a loro si affiancheranno dei sopratitoli che, sui display normalmente utilizzati per i libretti delle opere, faranno scorrere una vera guida all’ascolto realizzata per il festival.

La serata d’apertura è affidata alla London Symphony Orchestra con protagonista Gianandrea Noseda, recentemente nominato Direttore ospite principale della prestigiosa compagine inglese. Il programma, intitolato Debussy recasted, ruota attorno alla figura del compositore francese, accostando un capolavoro come La mer alla prima esecuzione italiana di cinque dei suoi Préludes per pianoforte, appena trascritti per orchestra dal compositore greco Nikos Christodoulou e alla Seconda Sinfonia di Rachmaninov, nata negli stessi anni.

Anche i piccoli avranno un cartellone dedicato: lo spettacolo intitolato Glimp, in programma il 3 settembre a Milano e il 4 a Torino, pensato per i bambini tra i 2 e i 4 anni. Creato in Olanda, trasporta il giovanissimo pubblico in un mondo astratto e magico, nel quale musica, immagini e tecnologia si fondono. Realizzato dall’Oorkaan Ensemble, lo spettacolo ha vinto due diversi premi agli Young Audience Music Awards 2015: “migliore produzione dell’anno” e “migliore piccolo ensemble”.

Il pubblico di tutte le età sarà coinvolto in MITO Open Singing, il 10 settembre a Milano e il giorno successivo a Torino, un evento che mira a coinvolgere il pubblico quale parte attiva della performance, al termine di due giornate nelle quali trenta cori con oltre mille cantori provenienti da tutta Italia, si esibiscono in diverse zone del tessuto urbano. Le due città diventeranno in  un gigantesco palcoscenico e la sera, in piazza del Duomo e in piazza San Carlo, il pubblico potrà mescolarsi ai musicisti per un canto comune nel quale – grazie alle partiture distribuite gratuitamente – tutti diventeranno cantori, intonando i brani in programma, sotto la guida del direttore Michael Gohl e con il sostegno del Coro Giovanile Italiano, in veste di “coro-guida” sul palcoscenico.

Il Festival si chiuderà a Torino il 21 e a Milano il 22 settembre con il concerto Jobim o Villa-Lobos? Esiste un particolare gioco di rimandi tra la musica di Villa-Lobos e le canzoni di Jobim, oltre che tra la Spagna di Manuel de Falla e l’Argentina di Astor Piazzolla; la violoncellista francese Ophélie Gaillard, con il suo ensemble e Toquinho, esploreranno i due mondi musicali e geografici grazie a trascrizioni inedite.

Gli artisti hanno accettato di preparare programmi originali, nati per il festival e speculari nelle due città (con poche eccezioni); molta attenzione è rivolta a chi abita nelle zone meno centrali, con un concerto gratuito ogni sera.

Il programma del Festival percorre un arco temporale di oltre ottocento anni di musica, oltrepassando le barriere di genere. Composizioni nuove fanno capolino tra il repertorio barocco; improvvisazioni s’inseriscono tra Schubert e Schumann; Richard Strauss fa spazio alle colonne sonore di Hollywood e al repertorio contemporaneo che ne è erede. I 112 compositori viventi eseguiti (64 nelle sole giornate dedicate ai cori) sono stati scelti tra coloro che si dedicano a rinnovare con intelligenza e passione il godimento dell’ascolto. Stessi prezzi contenuti a Torino e a Milano: i concerti pomeridiani sono proposti a 5 euro, come quelli per bambini e ragazzi sotto i quattordici anni. I concerti serali vanno da 10 a 30 euro; quelli nelle zone non centrali delle città sono gratuiti.


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