Siamo una famiglia disabile e oggi si realizza un sogno

Tra i diversi interventi, istituzionali e sinceri, che hanno illustrato la nascita del Centro Paideia, quello di Andrea Tron è senz’altro quello che segna di più.
Andrea è un padre, uno dei suoi figli vive direttamente il problema della disabilità ed è a lui, alla sua famiglia e alle tante famiglie che affrontano la quotidiana sfida di una vita differente che si rivolge, prioritariamente, tutta l’offerta del Centro.
Ma non solo.

Interamente realizzato per essere in ogni spazio accessibile a tutti, il Centro Piadeia aprirà a Settembre 2018, ospiterà attività per ragazzi ed adulti, con attenzione particolare alla disabilità ma senza distinzione di abilità.

L’impatto educativo di una realtà di questo tipo è dirompente. Le attività sportive culturali, mediche e riabilitative per l’infanzia, i laboratori e la biblioteca che prenderanno vita alle spalle della Gran Madre, in cui l’avanguardia della tecnologia sposa l’innovazione dello sguardo alla società, in cui la sostenibilità energetica sostiene quella sociale ed economica, sono per tutti, per tutte le persone, per tutte le famiglie.

L’inclusione, l’accoglienza, la coesione sociale: sono parole che ricorrono in tutti gli interventi e che si incontrano tra i corridoi del Centro, si possono quasi toccare: tra i tavolini della Caffetteria Lavazza, tra i giochi per i bimbi del giardino, nella luce delle stanze, nella cura, estetica e funzionale, degli spazi ampi, realizzati per essere vissuti insieme.

Fabrizio Serra, Segretario Generale della Fondazione Paideia, da cui nasce questo progetto in linea con la storia di impegno sociale della famiglia Giubergia, parla di esperienza del bello come cifra del Centro.

L’obiettivo, oggi, è centrato: dal giardino all’ingresso fino al terrazzo multisensoriale il Centro porta luce e bellezza nella città di Torino e farà altrettanto nella vita di molte persone.

L’esperienza del bello è, però, anche sociale.

L’impegno economico profuso dalle tante realtà industriali e finanziarie non sarebbe bastato a dare vita al Centro ed il grazie più sentito va alle centinaia di volontari impegnate quotidianamente con il loro sorriso a sostenere questo sogno con una presenza disinteressata ed assidua.