Leggendo questo libro mi sono emozionata. Tanto. Tantissimo. Ve lo presento, sperando che possa piacere anche a voi.
Un animaletto con la valigia
“Un giorno arrivò uno strano animale, sembrava coperto di polvere, stanco, triste e spaventato. Trascinava una grossa valigia”. Inizia così questa storia, fatta di poche parole, ma così ben scelte, così potenti, che insieme alle immagini arrivano dritte al cuore.
Lo strano animale non saprei dire di che razza potrebbe essere, sembra un po’ un pesce, un po’ un lucertolone, un po’ una lontra, ma immagino sia voluto, che dovesse apparire strano, diverso. Difficile da “incasellare”.
Gli altri protagonisti della storia sono un galletto, un coniglio e una volpe.
Una tazza da tè
Incuriositi gli animali chiedono cosa c’è nella valigia. L’animale venuto da lontano risponde: “Be’, c’è una tazza da tè”.
Gli animali sono sorpresi, è una “valigia bella grande” per una tazza così piccola. Il nuovo arrivato dà loro ragione. E aggiunge che nella valigia ci sono anche un tavolo per appoggiare la tazza e una sedia per sedersi.
E qui gli altri iniziano a essere increduli. Il nuovo venuto continua, raccontando che nella valigia c’è anche una capanna di legno con una piccola cucina dove preparare il tè.
“È casa mia” dice.
E descrive il luogo dove si trova la sua casa, la vista dalla sua finestra, il mare e le colline… e dalle sue parole sembra un luogo bellissimo. Poi, stanchissimo per il lungo viaggio, si addormenta.
Gli altri animali non si fidano
Gli animali sono sospettosi. Non hanno mai visto nessuno come lui e non si fidano. Decidono di rompere la valigia per controllare se ha detto la verità.
E l’aveva detta la verità. A modo suo, certo. Nella valigia c’è una tazza da tè, rotta. E una foto, una foto di lui nella sua casetta, seduto al tavolo, che beve il tè e sorride.
Intanto, il nuovo venuto dorme e sogna. E sogna di nuotare in acque profonde in mezzo al mare, tenendosi stretto la sua valigia.
Valigia che ora è rotta, a causa della diffidenza degli altri animali. E poi? Poi gli animali fanno la cosa giusta, fanno qualcosa di bello. Non vi anticipo il finale, ma è il finale giusto, il finale che doveva avere questa storia.
Una storia di viaggi lunghissimi e case che non ci sono più
Questa è una storia che parla di persone che hanno dovuto lasciare la loro casa e fare un lungo, lunghissimo viaggio. Che parla di valigie, vuote di oggetti ma piene di ricordi. Di una casa che non c’è più, se non nel cuore, o di una casa a cui comunque non si potrà mai tornare.
È una storia che parla di incubi, di onde alte, di stanchezza.
E allo stesso tempo è una storia che parla di paura, comprensibile, verso chi è diverso, inaspettato, difficile da capire. Di diffidenza che a volte, purtroppo, può diventare ostilità.
Ma soprattutto è una storia che ci racconta che, alla fine, se apriamo mente e cuore, possiamo fare la cosa giusta, possiamo provare anche noi a scrivere il finale giusto.
Consigliato senza limiti di età
Io lo consiglio a bambini di ogni età. Dai piccolissimi di 2-3 anni, ai ragazzini che sapranno cogliere il messaggio – i messaggi! – tra le righe.
E lo consiglio anche agli adulti, perché come a volte accade con gli albi illustrati, questo è un libro che ha qualcosa di importante da raccontare. A ognuno di noi.
Giorgia Cozza
