Mi preme questo discorso, perché questo tema è direttamente legato al mio lavoro, per tanto ci tengo a precisare la cosa con chiarezza e correttezza anche a chi non sa o non accetta, a priori.
Questa festività ha natali antichissimi, si è addirittura desunto da alcune fonti che la prima tradizione che assomiglia all’usanza moderna ha radici nel popolo Celta. Il che vorrebbe dire dal 700 a.C., più o meno.
Tuttavia non c’è testimonianza, né fonte che allacci l’usanza dei Celti a quella odierna. Tant’è vero che i Celti celebravano non tanto le anime dei morti (anche se secondo qualcuno è proprio così), quanto piuttosto la fine del raccolto e l’arrivo della stagione fredda. Per festeggiare si preparavano luminarie rudimentali affinchè la notte non fosse troppo buia.
Quello che, invece, la maggior parte della gente non sa, è che furono proprio i cattolici, nel Medio Evo (1100 circa), a dar vita a questa usanza. La celebrazione (che in inglese è la contrazione di All Hallows Eve, ovvero la vigilia di Ognissanti) prevedeva sia la preghiera per i Santi, sia quella per le anime dei defunti (il 2 novembre).
Le celebrazioni includevano falò (in onore delle anime perse in Purgatorio) e il porta-a-porta della preghiera, ovvero gruppi di fedeli andavano di casa in casa offrendo preghiere per le anime dei familiari morti in cambio di dolci preparati per l’occasione (treats). Solo più tardi si aggiunse l’abitudine di indossare costumi e travestirsi.
Nonostante ci siano enormi somiglianze fra presente e passato, non c’è comunque una reale prova storica che il tutto sia sopravvissuto nel corso del tempo per ritornare qui.
Qualcuno è scettico, perché festeggiare questa cosa, tipicamente americana? Vero, furono i padri pellegrini (puritani!) a portare in America le antiche usanze. Quindi esse si sono evolute e consolidate. Eppure, parlando con amici non più giovanissimi, scopro che persino nel canavese i nonni celebravano così la vigilia dei Santi. Sarà, io non amo molto l’idea del porta-a-porta per i bambini, a meno che l’ambiente non sia completamente protetto.
Nonostante sia un evento sempre più in auge qui a Torino (ritroviamo anche gli scopi squisitamente commerciali…), non mi sento davvero di dire che per me Halloween è una festa importante. Però le storie che si sentono al riguardo, specie la leggenda di Jack O’lantern, sono molto interessanti.
