La mamma e il pianto del suo bambino

Un pediatra dei giorni nostri esprime questo concetto: “La mamma è il mare, il bambino la barchetta: se il mare è tranquillo, la barchetta va tranquilla…”
Molti sono i sentimenti che possono invadere la mamma, correlati soprattutto al suo vissuto.
A volte le mamme si stupiscono dei sentimenti e delle sensazioni che un bimbo così piccolo può scatenare in loro, ad esempio impotenza, frustrazione, ostilità, aggressività, inadeguatezza…, e, molto spesso la conseguenza è un loro senso di colpa e di generale incapacità nel “fare la mamma”.
A volte la mamma stessa si forma, nel suo pensiero, un “bimbo fantasma”, che sarà il suo modello, e si trova a dover paragonare il vero bimbo a questo fantoccio, con tutte le compromissioni che questo atteggiamento comporta sul suo benessere psicofisico.
E’ necessario che le mamme accolgano anche se stesse: a volte, per quanto si creda di conoscere se stesse e le proprie caratteristiche, la differenza del contesto dopo il parto, che provoca forti scombussolamenti ormonali e fisici, porta a trovarsi incapaci di riconoscersi. E allora come è necessario un periodo di “rodaggio” in altre situazioni della vita, così è bene concedersi un momentino di adattamento a se stesse ed al bambino, tentando di accogliere ed osservare tutto ciò che succede con occhio il più possibile da spettatrici, e facendo attenzione a non giudicare, ma pazientare attendendo l’arrivo di un maggior equilibrio sia fisico che psicologico che ormonale.
I bimbi non piangono per irritare, ma per comunicare un bisogno, e fare ciò che più si sente istintivo, a volte, è proprio la risposta ideale e concreta alla necessità del bimbo di sentirsi amato e coccolato.