11 Febbraio 2019 ARTICOLI

Giorgia Cozza

Giorgia Cozza è una giornalista specializzata nel settore materno-infantile, i numerosi manuali per genitori di cui è autrice sono un punto di riferimento ormai consolidato per le coppie in attesa di un bimbo e per le neofamiglie.

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Recensione del libro per bambini: L’elefante un po’ ingombrante

Autore
David Walliams
Illustratore
Tony Ross
Casa Editrice
L'Ippocampo
Collana
L'Ippocampo Ragazzi
Anno prima edizione
2014
ISBN
9788867221202

Cosa si può fare se ci si trova a dover ospitare un elefante grande, grosso e decisamente ingombrante? Al piccolo protagonista di questa storia non resta che cercare di limitare i danni!

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Premessa: da lettrice adulta sono perplessa

Questa è la storia di un elefante decisamente ingombrante, per nulla gentile e parecchio prepotente. Detto questo, ci vuole una premessa. Io questo libro non l’ho amato. Mi ha lasciato perplessa il finale che non risolve la situazione e se c’è una morale, o un qualche messaggio (a parte quello di stare attenti a cosa si firma), ammetto di non averlo compresa. Però… al mio bambino di quattro anni, piace. Ha chiesto di rileggerlo più volte e si è fatto anche delle grandi risate. E così ho pensato che probabilmente in queste pagine c’è qualcosa che io non riesco a vedere, qualcosa che magari possono vedere solo i bambini, quindi ve ne parlo. Se la trama vi incuriosisce, il mio suggerimento è di prenderlo in prestito in biblioteca come abbiamo fatto noi, in modo tale da farvi un’idea.

Un giorno qualcuno bussò alla porta

La storia inizia così, con qualcuno che bussa forte alla porta. Il piccolo protagonista, Sam, corre ad aprire pensando sia la mamma che torna dalla spesa, un amico, o forse il postino. Di certo non può prevedere che si troverà davanti un “grande, grosso, gigantesco, megagalattico, elefante”.

Con tanto di valigia. E ben deciso a stabilirsi a casa di Sam. Sì, perché, senza saperlo, Sam, quell’elefante grande e grosso lo ha adottato. E mentre si chiede come può essere successa una cosa del genere, gli torna in mente che un giorno allo zoo aveva compilato un modulo che diceva proprio “adotta un elefante”. Solo che non aveva letto le clausole scritte in piccolo: “Con il presente documento acconsento a che il suddetto elefante venga a vivere a casa mia e inviti i suoi amici”. Fatto sta che l’elefante si mette comodo e inizia ad avanzare richieste.

Un elefante difficile da accontentare

Dopo essersi lamentato dell’agenzia viaggi, l’elefante chiede di fare un bagno e naturalmente… fa un disastro. Allaga il pavimento, consuma tutto il sapone e lascia gli asciugamani bagnati sul pavimento.

Poi si accorge di essere affamato e ben presto si scopre che tutto il cibo conservato in dispensa non è sufficiente per saziare il suo robusto appetito.

Terminato il pasto è il momento della televisione, l’elefante fa il prepotente, vuol guardare un programma di antiquariato (anche se ci sarebbe il cartone preferito di Sam) e in più rompe anche un vaso.

Dopo la pausa-tivù c’è la ginnastica per “perdere qualche chiletto” (e qui, in effetti, l’elefante è abbastanza buffo), ma quando pretende di usare la bicicletta di Sam… disastro. Perchè naturalmente la bicicletta non regge il suo peso e si rompe.

Finale… col botto!

Quando finalmente il povero Sam che, bisogna dirlo, non ha mai perso la calma (proprio mai, neanche una volta!), ha un momento di tregua perché l’elefante è andato a fare un pisolino, qualcuno bussa alla porta. E, santo cielo, questa volta sono tanti, tantissimi elefanti! Come si legge nel libro: “Un enorme branco di elefanti”. E così la storia si chiude con elefanti in cucina, elefanti per le scale, elefanti in fila per il bagno. E come se non bastasse ci sono anche tanti mucchietti di cacca di elefante appena fuori dalla casa di Sam.

Disavventure un po’ da circo

Come anticipato, a me la storia mette un po’ di angoscia ma il mio bambino ha riso di fronte al bagno allagato, all’elefante che fa ginnastica (tranne quando si rompe la bicicletta di Sam), alle cacche di elefante in giardino e persino all’appellativo con cui l’elefante continua ad apostrofare il povero Sam, ovvero “citrullo”. Probabilmente tutti questi disastri possono risultare molto comici per un lettore bambino.

Quello che ho apprezzato io del libro sono le illustrazioni di Tony Wolf, sempre curate e molto simpatiche.

Adatto dai 3-4 anni di età. Una lettura da “provare”. Se vi piace magari potete farcelo sapere! 

Giorgia Cozza


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