Shaun, una pecora che piace
Il film Shaun Vita da pecora mantiene quel che promette, ovvero tanto divertimento a misura di famiglia. Il protagonista, l’intraprendente pecora Shaun, è già noto al pubblico grazie alla popolare serie televisiva trasmessa per la prima volta in Gran Bretagna nel 2007 e giunta ormai alla quarta stagione (per un totale di centoventi episodi). Ma la prima apparizione in pubblico di Shaun, con il suo mondo di plastilina filmata in stop-motion, risale a un periodo ancora precedente, quando a metà degli anni novanta ha fatto la sua comparsa come personaggio minore nel cortometraggio “Una tosatura perfetta”. Da allora, Shaun – senza dire una parola! – continua a riscuotere l’apprezzamento di adulti e bambini, e fa bella mostra di sé su zaini, tazze e cuscini.
Conti le pecore…
Al povero fattore della storia è successo proprio così. Ma non per caso, ah no. Come da copione, c’è Shaun dietro a quello che accade alla fattoria. La nostra pecora è stanca di dover dar retta al fattore e così architetta un piano. L’idea è quella di farlo addormentare e prendersi finalmente una giornata libera. E fin qui niente di terribile. Il piano è semplice e non dovrebbe avere particolari conseguenze. Anche mettere in pratica il primo punto è semplice: per Shaun e compagnia è stato sufficiente saltare la staccionata. Una pecora salta la staccionata, un’altra pecora salta la staccionata, un’altra ancora salta la… Sì, insomma, il fattore conta le pecore e, come da copione, si addormenta profondamente. A quel punto, le pecore spostano il malcapitato in una roulotte perché continui a dormire tranquillamente, mentre loro si godono la giornata di libertà.
…e ti svegli nella metropoli!
Ma… a guastare le uova nel paniere interviene il fedele Bitzer: quando il cane della fattoria si accorge che qualcosa non va, vuole svegliare il fattore, ma l’imprevisto è in agguato, la roulotte si avvia giù per la discesa con il suo passeggero addormentato e… la storia si sposta nella Grande Città. Come se la caverà Shaun con le sue amiche pecore nella metropoli? Di certo non si aspettava che il fattore, forte della sua esperienza in tosatura di pecore, avrebbe trovato una nuova, brillante professione. A complicare la situazione ci si mette un accanito accalappiacani, che renderà la vita difficile al gruppo, fino all’ultima scena, quando il doveroso lieto fine riporta ogni personaggio al proprio posto.
Risate senza parole
Come dicevamo, Shaun non parla. E ovviamente non parlano neppure gli altri animali della fattoria. Non parlano neppure il fattore e gli altri essere umani, o meglio, parlano in modo incomprensibile, perché le loro parole sono suoni, versi e borbottii per le orecchie di Shaun, e per quelle degli spettatori. E qui sta l’abilità dei suoi creatori che sanno divertire senza bisogno di battute di spirito: il famoso humour inglese è affidato alle situazioni messe in scena e alle espressioni ben riuscite di tutti i personaggi. Per farvi un’idea, sotto trovate il video in potete vedere in anteprima la scena in cui le pecore, camuffate da umani, sono al ristorante e per non dare nell’occhio, cercano di imitare i vicini di tavolo con effetti… da vedere!
Un film per tutta la famiglia
La pecora con i bigodini, il suo piccino con l’orsetto di pezza, la pecora ciccionissima, la cagnolina con i denti storti… Gli animali protagonisti di questo film sono nati per strappare un sorriso ai bambini, ma anche agli adulti e infatti la visione è adatta a tutti. Unica attenzione, se il bambino è piccino, non lasciarlo solo nelle scene in cui il testardo accalappiacani le insegue, non è un cattivo dei più “paurosi”, ma la situazione può impressionare.
Perfetto il finale che fa felici tutti, ma proprio tutti persino la tartaruga e il pesce rosso… proprio come piace ai bambini.