25 Marzo 2024 ARTICOLI

Giorgia Cozza

Giorgia Cozza è una giornalista specializzata nel settore materno-infantile, i numerosi manuali per genitori di cui è autrice sono un punto di riferimento ormai consolidato per le coppie in attesa di un bimbo e per le neofamiglie.

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Recensione del libro per bambini: Pietro e la valigia del nonno

Autore
Romina Scarpanti
Illustratore
Romina Scarpanti
Casa Editrice
Pane e Sale
Anno prima edizione
2023
Pagine
40
ISBN
978-8855380928

Una storia delicata e gentile, che parla della perdita di un nonno, della tristezza, ma anche dei bei ricordi che custodiamo nel cuore.

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Un nonno che non c’è più

“Il nonno non c’è più. La mamma e il papà dicono che è partito per un lungo viaggio. È andato nel cielo, sì, sopra le nuvole. Oltre le stelle”. Inizia così questo libro che racconta la storia di un nonno e di un nipotino e di un affetto che non finisce con la morte. Il nonno è partito, ma non ha portato con sé il suo bagaglio. Ha lasciato la sua preziosa valigia al suo adorato nipotino Pietro. Ma Pietro non è entusiasta di questa eredità: è solo una vecchia valigia, polverosa e difettosa (non si apre!). O meglio, sembra solo una vecchia valigia.

“Cosa me ne faccio di una valigia?!? Io rivoglio il nonno!” Pietro è arrabbiato. Va a letto e si addormenta.

Clank! Un messaggio per Pietro

Durante la notte, però, un forte “clank” desta il bimbo dai suoi sogni. Nella penombra della cameretta, Pietro vede che la valigia del nonno si è aperta. Corre a guardare: la valigia sembra vuota, ma sul fondo, ecco un biglietto! Sul biglietto c’è un messaggio del nonno che chiede al bimbo come sta e se non gli piace la valigia.

Pietro prende una penna e scrive la sua risposta: “La tua valigia non è per niente male, nonno. Ma io preferirei le tue carezze!”

I guanti del nonno

Al mattino ecco di nuovo quel “clank” e nella valigia che si è aperta da sola, Pietro trova… i guanti del nonno! Il bimbo li indossa anche se sono grandi per lui e quando si tocca il viso, sente la carezza del nonno. Sul fondo della borsa c’è anche un biglietto: il nonno chiede se ora la valigia gli piace. Pietro risponde che gli piace un po’ di più, ma che vorrebbe sentire ancora il profumo del nonno.

Un aroma di caffè

Quando nel pomeriggio Pietro torna da scuola, viene accolto da quel “clank” ormai familiare… E nella valigia c’è una confezione di caffè, proprio la miscela preferita dal nonno. La mamma prepara la moka e nell’aria si diffonde il profumo inconfondibile del nonno all’ora del caffè. “Tutta la casa ora profuma di nonno” dice Pietro.

Nella valigia c’è un biglietto, il nonno vuol sapere se ora la valigia gli piace. Il bimbo risponde che la apprezza di più, ma che gli mancano i loro pomeriggi insieme.

Una manciata di caramelle colorate

Passano i giorni e finalmente, in un pomeriggio di pioggia, la valigia si riapre. Al suo interno stavolta c’è una boccetta piena di caramelle colorate, proprio quelle che Pietro e il nonno usavano per “colorare i pomeriggi grigi e piovosi”. Il dialogo tra nonno e nipotino continua attraverso i biglietti nascosti sul fondo della valigia. Ma a Pietro manca tanto la voce del nonno.

La voce del nonno…

E al tramonto del giorno successivo ecco che la valigia si apre e al suo interno c’è… un fischietto per richiamare gli uccelli. Al nonno piaceva tanto usarlo. Pietro fischia e gli uccellini gli rispondono in coro. “Ti ascolto, nonno…” dice il bambino.

Ora Pietro ama la valigia che gli ha lasciato il nonno, ma preferirebbe averlo ancora accanto.

La valigia si riapre ancora una volta… E vi lascio scoprire l’ultimo dono del nonno.

Le persone che amiamo restano con noi

Questa è la storia di una perdita, ma è anche una storia di speranza. L’autrice racconta con sincerità la tristezza e la nostalgia per una persona amata che non è più con noi ma lancia un messaggio potente e rassicurante a un tempo: le persone che amiamo non ci lasciano mai del tutto. Restano con noi attraverso i ricordi e l’affetto che ci lega.

Dare voce alle emozioni

Ho apprezzato molto veder rappresentate le emozioni: il piccolo Pietro è triste e a tratti arrabbiato. Dare voce alle sensazioni che accompagnano un lutto permette al piccolo lettore di immedesimarsi, di ritrovare il suo dolore tra le pagine sentendosi così rassicurato del fatto che provare rabbia e tristezza si può, è normale, succede anche agli altri.

La prima indicazione con le emozioni dei bambini è proprio quella di legittimare, accogliere, normalizzare ogni stato d’animo. Il bambino deve sapere che essere tristi si può ma anche che la tristezza non durerà per sempre.

Il linguaggio della fiaba

L’esperienza di Pietro è incoraggiante perché pian piano la rabbia e la sofferenza diventano meno intense e lasciano spazio alla nostalgia, i ricordi, l’affetto.

L’autrice tutto questo lo racconta con il linguaggio della fiaba che è il linguaggio dei bambini, attraverso la magia di una valigia che custodisce biglietti e segreti.

Le illustrazioni sono colorate, vivaci e poetiche a un tempo.

Per quanto riguarda l’età di lettura, si può proporre dai tre anni in su. Leggere insieme questo libro, se la famiglia ha vissuto un lutto, può offrire l’opportunità per affrontare l’argomento con il bambino, per condividere pensieri ed emozioni.

Giorgia Cozza

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