2 Gennaio 2011 ARTICOLI

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Che cosa disegna mio figlio? Lo chiedo al grafologo!

Ma chi è il grafologo? E che cosa studia nel disegno del bambino?
Domande lecite!

Vi ricordate lo stupore nel vedere il vostro piccolo impugnare un pennarello e cominciare a tracciare delle linee su un foglio? Silenzio, tutti a guardare con attento stupore misto di gioia e grande orgoglio ogni minimo movimento.
Ecco! Quel preciso istante è stato il primo momento in cui il vostro bimbo ha voluto lasciare una traccia tangibile di sé stesso; ha voluto esprimersi in modo diverso dal solito. I primi scarabocchi infatti, sono un’espressione di piacere nel lasciare una traccia, solo in un secondo momento diventeranno espressioni di emozioni e poi ancora di comunicazione.

Vi ricordate poi, subito dopo il primo momento di stupore, avvicinandovi a vedere meglio questa produzione che cosa avete pensato? Nella vostra mente sicuramente si saranno susseguite una serie di domande, ma quella principale, alla quale molto probabilmente non siete riusciti ancora oggi a dare una risposta è stata: E questo cosa vuol dire?

Nessun problema! Proprio a queste e ad altre domande risponde il grafologo e soprattutto il grafologo dell’età evolutiva! Prima di proseguire addentrandoci nello specifico, è però doverosa una premessa:
la figura del grafologo “legge” un disegno o una scrittura e narra quello che vede attraverso la decodificazione del tipo di tratto, delle forme, dello spazio in cui vengono disegnati o scritti i particolari, del movimento del tracciato sul foglio e dei colori utilizzati. Il grafologo non fa diagnosi, ma semplicemente narra quello che legge e traduce quello che i vostri bambini (ma ovviamente anche gli adulti) vogliono esprimere attraverso la scrittura, lo scarabocchio e il disegno.
Il grafologo non è uno psicologo, è il naturale supporto che, interagendo con lo psicologo, permette una “lettura” chiara e completa del mondo interiore del vostro piccolo.

Il grafologo dell’età evolutiva, comincia a “leggere” i primi tratti del bambino a partire dallo scarabocchio. Lo scarabocchio compare nell’evoluzione di un bambino, attorno agli 11 mesi circa, in base anche agli stimoli che riceve dall’ambiente.
Attenzione, non considerate un segno preoccupante un ritardo nella comparsa di questa attività. Diamo tempo al tempo. Per un adulto non è semplice interpretare uno scarabocchio e quindi si deve cercare di comprendere con tatto, attraverso domande mirate e delicate, che cosa nostro figlio abbia voluto rappresentare.
Di primaria importanza è apprezzare il prodotto grafico, di qualsiasi natura esso sia. Come detto in precedenza, il bambino sta cominciando ad esprimersi per interagire con il mondo. Un mancato incoraggiamento a proseguire nella produzione e peggio, critiche sulla “forma” o sul realismo porterebbero il bambino a non disegnare più con la spontaneità necessaria e tipica del suo sviluppo. Il bambino passa molto del suo tempo a disegnare, perchè in questo modo esprime il suo mondo, quello che sente, le paure, le gioie, le eventuali pressioni dell’ambiente e le situazioni che lo turbano… beh queste rappresentazioni sono veramente importanti per capire il tuo bambino ed aiutarlo nel miglior modo!

Diceva il grafologo Max Pulver: ” …la scrittura cosciente è un disegno incosciente….”.
Parole sagge ed illuminate, ma la cosiddetta incoscienza dei bambini non è forse un’espressione senza fronzoli e sovrastrutture?
Perché allora non darsi l’opportunità di … crescere con loro?


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