18 Settembre 2017 ARTICOLI

Alda Trifiletti

Dottoressa Alda Trifiletti, specializzata in Glottodidattica Infantile alla Sapienza di Roma titolare del centro linguistico The Bilingual Bridge di San Mauro Torinese, insegna inglese a bambini e ragazzi, strutturando percorsi personalizzati e utilizzando il metodo Hocus&Lotus, Jolly Phonics ecc.. , fornisce consulenze agli istituti scolastici per implementare progetti di bilinguismo.

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Competenza o metodo? cos’è importante in un insegnante?

Giunti ormai ai blocchi di partenza per il nuovo anno scolastico vi propongo una riflessione che può
essere di aiuto sia quando effettuiamo una scelta per un’attività didattica integrativa dei nostri figli,
sia quando abbiamo dubbi rispetto alla modalità di insegnamento che i nostri figli ricevono nel loro
percorso curricolare.

Come si riconosce un buon insegnate?

Spesso sentiamo dire: “E’ una persona che conosce profondamente la materia, sicuramente è un
buon insegnante!”. Siamo sicuri che questa affermazione sia sempre vera? Allora chiunque in possesso di una qualunque competenza sarebbe in grado di trasmetterla. Se fosse sufficiente per un insegnante detenere un certo tipo di competenza per trasmetterla con efficacia perché dovrebbero esistere delle specializzazioni il cui obiettivo è proprio quello di formare persone che sappiano come trasmettere una data tipologia di competenza in maniera efficace?

Competenza e metodo non sono sinonimi

Il motivo sta nel fatto che competenza e metodo non sono sinonimi e non sempre sono ravvisabili nella stessa persona. Per insegnare e quindi trasmettere una data competenza è necessario avere un metodo, senza di esso la competenza rimarrà in capo alla persona che la detiene e non verrà veicolata in maniera sistematica ed efficace ad altre persone. In altre parole per insegnare efficacemente la competenza di una materia, da sola, non è sufficiente e soprattutto non è sinonimo di alcuna garanzia.

Signorina Rottermeier o Mary Poppins?

Oltre al metodo, che sarà peculiare alla competenza che si vuole trasmettere, qualsiasi tipo di
insegnamento sarà più efficace se basato sulla buona comunicazione. A parità di metodo quali
insegnanti ci sono rimasti maggiormente impressi nella memoria? Quelli empatici dotati di buone capacità comunicative o quelli “freddi”? A parità di competenze ci affideremmo più volentieri alla Signorina Rottermeier o a Mary Poppins?

L’insegnante di una lingua straniera

Pertanto, tornando all’insegnamento della materia che mi compete, cioè la lingua straniera, non basta conoscere una lingua per saperla automaticamente insegnare, occorre possedere un metodo che porti all’effettiva acquisizione della competenza da parte.
Sull’annosa questione dei madrelingui senza metodo nelle cui mani si sono infrante parecchie speranze di genitori in perfetta buona fede abbiamo già parlato in questa avventura del bilinguismo, oggi l’argomento di riflessione è più ampio e riguarda proprio la differenza che un buon metodo di insegnamento può fare nella scelta di un corso di lingua straniera per i nostri ragazzi.

Non lasciamoci abbagliare dalle competenza di chi ci propone il corso, ma cerchiamo di approfondire la questione del metodo: chiediamo quali sono gli obiettivi linguistici che si intendono raggiungere.

Ricordiamoci sempre: non è sufficiente una persona che parli inglese una volta a settimana per acquisire una competenza linguistica robusta, non sono sufficienti schede da colorare, canzoncine e non è nemmeno sufficiente esercitarsi in funzione della preparazione ad un esame di lingua.

Cosa chiedere all’insegnate del corso scelto

L’insegnante dotato di un metodo serio e testato vi saprà dire quali competenze linguistiche i vostri
figli acquisiranno al termine del percorso al di là dei certificati e vi proporrà anche del materiale per
l’esercizio e la memorizzazione a casa indipendentemente dall’età di vostro figlio/a. In assenza di
ciò poniamoci delle domande in merito, non soltanto alla qualità della competenza della persona
che ci propone il corso, ma anche all’efficacia del metodo utilizzato che abbiamo visto essere
discriminante per dare il giusto valore ai percorsi didattici.

Auguro a tutti voi un buon inizio di anno scolastico e see you all in the next adventure.


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