23 Dicembre 2013 ARTICOLI

Lucia Barolo

La dott.ssa Lucia Barolo, Psicologa e Neuropsicologa, svolge valutazione e riabilitazione neuropsicologica per i disturbi cognitivi, sostegno per disagi del bambino e dell’adolescente; attività di parent training; attività di consulenza tecnica di parte legate a separazioni e divorzi, affidi e valutazioni delle capacità genitoriali; interventi di supporto e sostegno alla genitorialità; attività di sostegno psicologico alle coppie con bambini con difficoltà cognitiva e fisica. Riceve su appuntamento presso il suo Studio di Torino e presso lo Studio Emovere, viale Angeli 26/bis – Cuneo cell. 339-3163133 - [email protected]

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Consigli per i genitori: cosa significa avere un figlio dislessico

Molti genitori si chiedono come possono aiutare i loro figli dopo aver avuto la diagnosi. Le indicazioni che seguono sono il risultato di alcune riflessioni che ho raccolto  da molti genitori nel corso degli ultimi 5 anni.

1. Non sentitevi colpevoli. Voi non siete la causa della dislessia di vostro figlio e non avete potuto prevederlo.

2. Non incolpate nessun altro: il bambino, l’insegnante, l’altro genitore. La dislessia è un fatto della vita: accettatela e pensate alle cose positive che potete fare per affrontarla.

3. Parlate a vostro figlio e spiegategli come si manifesta e che cosa, insieme, potete fare per affrontarla e superarla.

4. Leggete a vostro figlio, più spesso e più a lungo che potete. Il bambino così potrà:

• sviluppare un più vasto vocabolario

• udire parole pronunciate in modo appropriato

• imparare ad amare i libri

• conoscere i libri che i coetanei leggono

• apprezzare un’attività senza la pressione scolastica

5. Leggete con vostro figlio utilizzando “leggere insieme” (paired reading) è una magnifica tecnica che incoraggia la lettura per il piacere e per il significato.

6. Parlate con vostro figlio: di questo, di quello, di ogni cosa, parlate. La vita familiare è così impegnativa per i genitori che spesso manca il tempo per parlare con i figli. E’ molto importante rimanere in stretto contatto con i ragazzi dislessici perché la dislessia influenza anche la personalità, non solo il rendimento scolastico; il non essere come i coetanei crea dei problemi che vanno attentamente seguiti dai genitori.

7. Ascoltate vostro figlio. Imparate ad ascoltare ciò che dice e notate ciò che non dice. Notate il tono di voce per capire se ci sono cose che lo preoccupano. Fategli domande: “Cosa pensi di ciò?” “Come ti senti quando fai ciò?”.

8. Giocate con vostro figlio: scacchi, monopoli, memory, giochi di carte, shanghai. Tutti questi giochi sviluppano capacità di concentrazione, strategie, abilità di memoria, manualità fine e tanto altro. Con i bimbi più piccoli create rime, filastrocche, cantate. Non sottostimate mai il valore dell’apprendimento che ha un bambino stando con voi, guardandovi e copiandovi. I genitori sono gli insegnanti più importanti: l’insegnamento non è solo quello in cattedra!

9. Fate gite e andate a visitare gli amici con vostro figlio. Non dovete necessariamente portarlo nei musei per acculturarlo. Una passeggiata in campagna o sulla riva di un fiume può essere un’ottima esperienza di apprendimento. I nonni sono spesso un grande aiuto per i bimbi dislessici, essi hanno più tempo per leggere loro dei libri, per ascoltarli e parlare.

10. Guardate la televisione con vostro figlio e commentate ciò che vedete.

11. Cercate delle affermazioni positive delle capacità del ragazzo ad esempio in campo sportivo, pittorico, musicale o quanto altro possa farlo sentire uguale o migliore dei coetanei.

Ma soprattutto ricordatevi che il vostro figlio ha bisogno del vostro sostegno sempre!

Buona avventura!


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