Breve panoramica sul Diabete Gestazionale
Prima di addentrarci nel vivo dell’argomento è necessario definire dei concetti chiave per una migliore comprensione. La glicemia (dal greco γλυκύς, glukùs, “dolce” e αἷμα, àima, “sangue”) è la concentrazione del glucosio nel sangue. Il glucosio è uno zucchero semplice presente negli alimenti. In seguito all’ingestione degli alimenti, il processo di digestione permette di assorbire tutte le sostanze nutritive che li costituiscono. In seguito all’assorbimento del glucosio i livelli di glicemia si alzano, determinando la produzione di un ormone chiamato insulina da parte del pancreas. L’insulina permette di metabolizzare il glucosio per ricavare o immagazzinare energia.
In presenza di diabete mellito il pancreas non è in grado di produrre insulina in quantità sufficiente per svolgere il suo lavoro oppure i tessuti non sono in grado di rispondere agli stimoli dell’insulina; in entrambi i casi il risultato sarà un accumulo di glucosio nel sangue, con conseguente aumento della glicemia.
Screening e Fattori di Rischio
La glicemia deve essere controllata dal primo esame del sangue e monitorata con tutti i successivi esami. L’associazione americana di diabetologia (ADA) esclude dallo screening donne con età inferiore ai 25 anni, con un BMI inferiore a 25 (normopeso), donne che non abbiano casi di diabete o intolleranza glucidica in famiglia.
A tutte quelle donne che invece presentano dei fattori di rischio viene fatto eseguire una curva da carico di glucosio: misura della concentrazione di glucosio nel sangue prima e dopo la somministrazione orale di una soluzione di glucosio.
La curva da carico di glucosio viene consigliata tra la 16° e la 18° settimana di gravidanza alle donne che abbiano avuto:
- un BMI superiore o uguale a 30 (obesità)
- avuto diabete gestazionale in gravidanze precedenti
- abbiano riscontrato una glicemia compresa tra 100 e 125 mg/dl al primo riscontro
la curva da carico di glucosio viene consigliata tra la 24° e la 28° settimana di gravidanza alle donne che abbiano:
- 35 o più anni
- un BMI uguale o superiore a 25 (sovrappeso)
- casi di diabete in famiglia
- avuto una macrosomia fetale in gravidanze precedenti
- origini asiatiche, caraibiche o medio orientali (paesi in cui la prevalenza è maggiore)
Rischi per a Salute del diabete gestazionale
Il diabete gestazionale porta dei rischi per la salute sia alla madre che al bambino nel corso della gravidanza e successivamente.
La donna ha una maggiore probabilità di sviluppare ipertensione e pre-eclampsia, una condizione tipica della gravidanza caratterizzata da un’alta pressione sanguigna e un’eccessiva presenza di proteine nel sangue. La pre-eclampsia può portare a gravi conseguenze sia alla mamma che al suo bambino e poiché l’unica cura è il parto, viene anticipato alla 37° settimana.
Con il diabete gestazionale si ha una maggiore probabilità di dovere eseguire un parto cesareo perché il diabete stimola maggiormente la crescita del feto. Altre probabili conseguenze sono l’insorgenza di infezioni urinarie, parto prematuro e aborto spontaneo.
Inoltre aumenta il rischio di contrarre il Diabete Mellito di tipi II a distanza di anni dal parto, per questo motivo si consiglia di tenere sotto controllo la glicemia e di seguire un’alimentazione sana per prevenirne l’insorgenza.
Il bambino ha un maggior rischio di macrosomia: il peso del feto alla nascita è superiore ai 4 kg! Questo rende il parto più difficile e doloroso, aumenta il rischio di lacerazioni e la probabilità di dover procedere con cesareo.
Il neonato può presentare anomalie congenite, una ipoglicemia e ha un maggior rischio di sviluppare l’obesità e sindrome metabolica nel corso della vita.
È importante fare la diagnosi durante i primi tempi della gravidanza, monitorare costantemente i valori ematici, permettendo così un intervento tempestivo e prevenendo la comparsa di complicazioni.