7 Ottobre 2013 ARTICOLI

Lucia Barolo

La dott.ssa Lucia Barolo, Psicologa e Neuropsicologa, svolge valutazione e riabilitazione neuropsicologica per i disturbi cognitivi, sostegno per disagi del bambino e dell’adolescente; attività di parent training; attività di consulenza tecnica di parte legate a separazioni e divorzi, affidi e valutazioni delle capacità genitoriali; interventi di supporto e sostegno alla genitorialità; attività di sostegno psicologico alle coppie con bambini con difficoltà cognitiva e fisica. Riceve su appuntamento presso il suo Studio di Torino e presso lo Studio Emovere, viale Angeli 26/bis – Cuneo cell. 339-3163133 - [email protected]

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Disgrafia: I Disturbi Specifici dell’Espressione Scritta in età evolutiva

Dagli inizi dell’apprendimento la scrittura continua a modificarsi a causa di numerosi fattori tra i quali citiamo l’età, il sesso, le condizioni socio-familiari, la motivazione, la motricità fine.

I cambiamenti più significativi si notano tra 6 e 10 anni: diminuzione della dimensione, superamento delle principali difficoltà grafomotorie, aumento della precisione, della regolarità del gesto e della continuità nel movimento e soprattutto il cambiamento nella strategia del controllo motorio: dalla prevalenza dell’utilizzazione delle informazioni visive e tattilo-cinestetiche (definita comunemente controllo occhio-mano) alla rappresentazione interna del movimento, con la messa a punto di programmi motori che vengono attivati per l’esecuzione delle lettere e delle parole (Zesiger, 1995). Dopo i 10-12anni aumenta l’efficienza, con maggiore fluenza e la ricerca di una scrittura più personale.

Le fasi che caratterizzano lo sviluppo della scrittura sono tre:

  • Pre-calligrafica: (fino a circa 8 anni), età scolare in cui il bambino apprende e consolida le forme grafiche. Nel primo anno di scuola la scrittura appare tesa per il controllo dei movimenti e la difficoltà nell’eseguirli. In seconda e in particolare in terza  elementare il gesto è un po’ più sciolto per progressivo maggiore controllo.
  • Calligrafica: (dai 9 anni, circa) fase in cui il bambino aderisce al modello calligrafico con maggiore scioltezza. Questa fase viene considerata  “l’età d’oro” dell’evoluzione della scrittura infantile perché il bambino prova il piacere di scrivere e si sente capace di dare libero sfogo a questa sua nuova e fondamentale acquisita competenza.
  • Post-calligrafica: (periodo della pre-adolescenza) stadio in cui compare una sempre maggiore rapidità esecutiva grazie alla quale la scrittura trova, personalizzandosi, forme semplificative originali. In questa fase viene rimesso in crisi l’equilibrio della fase precedente.

Bisogna considerare che elementi diversi dei vari stadi possono coesistere nella stessa grafia e che il periodo cronologico delle varie fasi è indicativo in quanto l’evoluzione della scrittura dipende dallo sviluppo individuale del soggetto: in questo modo un ragazzino può presentare caratteristiche della fase pre-calligrafica pur essendo, per età, in quella calligrafica, o viceversa. Non sempre quindi età cronologica ed età grafo-motoria collimano, come spesso si riscontra nelle scritture con disturbi grafo-motori.

La disgrafia è un disturbo qualitativo del processo di trasformazione delle informazioni verbali ascoltate o pensate in forma grafemica, per cui l’apprendimento della scrittura si rivela difficile e faticoso, questo  disturbo non interessa le regole ortografiche e sintattiche anche se vi è una ricaduta sui testi prodotti per impossibilità di rilettura e autocorrezione.

La disgrafia può essere dovuta a numerosi fattori: oltre che a difficoltà di tipo prassico o visuo-spaziale, anche a fattori di “sovraccarico”; una scrittura senza errori, infatti, implica l’integrazione contemporanea di tutte le componenti della scrittura.

Il bambino ha difficoltà nel ricordare come si formano le lettere e nel riprodurre la forma delle lettere nelle diverse modalità: stampatello, corsivo, minuscolo, maiuscolo; inoltre ci sono gravi difficoltà nel mantenere i rapporti di misura, spessore, spazio sul foglio.

Spesso il bambino tiene la matita in modo sbagliato e l’atto della scrittura diventa faticoso, la scrittura può essere un misto di lettere maiuscole e minuscole.

L’automatizzazione nella scrittura dovrebbe avvenire, generalmente, dalla terza elementare, da questo periodo è possibile, per il bambino, velocizzare la scrittura e personalizzare la grafia, e, nella lettura, avere l’impressione di accedere direttamente al significato, senza bisogno di un’attenzione eccessiva.

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