25 Febbraio 2013 ARTICOLI

Home  > Articoli  > Elezioni e scuole

Elezioni e scuole

Cari genitori, come ormai accade da quando ho cominciato a votare, a 18 anni, in occasione di elezioni le scuole ricoprono spesso il ruolo di sede di seggio.

Cosa ne consegue? Che moltissime scuole in varie circoscrizioni della città restano chiuse. Anni fa chiudevano solo il lunedì. Ora la chiusura è prevista per due giorni.

Mia nipote frequenta la prima elementare qui vicino a casa e la scuola dove va è sede di seggio. Dunque mia nipote non va a scuola né lunedì, né martedì. Inoltre le attività di venerdì 22 febbraio si sono concluse con cinque ore di anticipo, così da poter preparare le aule.

Ora, un paio di interrogativi mi assalgono. Perché proprio le scuole? Non ci sono altri luoghi fisici atti a tale scopo senza dover necessariamente coinvolgere istituti scolastici? Forse non sembra, ma due giorni e mezzo di scuola per organizzare un seggio sono davvero molto. Molto per i genitori che non sanno dove o con chi lasciare i propri figli e molto per bambini che imparano. Bambini che a febbraio hanno già fatto cinque giorni di vacanza. Gli uffici provinciali, regionali, l’anagrafe, le circoscrizioni…ma non ci sono sedi adatte a tale scopo, senza scomodare la scuola? Inoltre, come è possibile che per sgomberare e riassestare un decina di aule ci vogliano ben 21 ore di lavoro? Se non se ne può fare a meno, va bene, che siano le scuole e le famiglie (e i figli) a vedersi sottrarre un servizio. Non va bene, ma se non si può risolvere in altro modo, facciamo pure così. Ma che almeno non si abusi di questo momento importante e che il martedì tutto sia già tornato in ordine, tanto più che il lunedì non si vota fino alle 22, motivo per cui il pomeriggio di lunedì dovrebbe essere già più che sufficiente a sbaraccare i seggi e riportare la scuola alla normalità.

Mi chiedo, ma se quando ero piccola io si faceva così, perché non lo si può fare anche oggi? Troppo difficile? Troppo lavoro? Che stranezza.

Il voto è sacro. Votare è un diritto, uno di quelli reali, per cui non si paga, non ci sono controlli o divieti, si è davvero liberi. Vorrei che questo diritto non andasse a violarne un altro, quello all’istruzione e all’educazione. Se un diritto sacrosanto ne spodesta un altro, allora qualcosa non funziona.

Un altro interrogativo che mi assilla al riguardo è la nostra predisposizione alla tecnologia del voto. Forse sono un’ingenua, ma tante persone anziane che non hanno la fortuna di risiedere vicino a figli o familiari, non hanno chi li accompagni a votare. A volte hanno solo paura di uscire di casa con la neve o il troppo freddo, e come non comprenderli?

Non è possibile strutturare un voto in linea? Come è possibile che non ci sia questa possibilità quando proprio fra i nostri politici c’è chi pretende che i collegamenti alla rete siano liberi ovunque e per chiunque? Il diritto che hanno tutti i cittadini maggiorenni si dovrebbe poter esercitare in vari modi e non solo con quello della presenza fisica nel seggio.

Oggi, quando stavo per entrare nel seggio per votare, un signore con una patologia che gli impediva di camminare in modo agevole mi ha chiesto di avere pazienza, mentre cercava di uscire, scendendo i gradini scivolosi e bagnati, reggendosi forte alla porta e sul bastone. Non è proprio possibile evitare queste fatiche improbe a chi ha difficoltà reali? Non tutti hanno sempre la possibilità di fare tutto come vorrebbero. E come vorremmo.

A volte mi pare che nonostante sia il 2013 siamo molto indietro, come Paese attento ai propri cittadini e alla propria salute.


Categoria:
Calendario

Iscriviti alla nostra Newsletter

Ogni settimana, tra giovedì e venerdì, ti arriverà una mail informativa sugli appuntamenti, le opportunità e le offerte del territorio.

Iscriviti