Diario scritto a tre voci. Marie Bertherat, laureata in scienze politiche, è la voce narrante della donna in attesa. Therese Bertherat è sua madre, la fondatrice dell’antiginnastica, che segue e il percorso della figlia, ed interviene con la sua “arte”. Paule Brung è l’ostetrica.
Dalla Presentazione scritta da Therese Bertherat: “Questi nove mesi d’incertezza, di gioia, di inquietudine, di trionfo che l’hanno fatta madre non sono certo un invito a semplici passeggiate; non sono una traccia verso comportamenti convenzionali o una condotto docile. forte della sua esperienza e della sua ricerca, Marie vi dice: “Non lasciatevi fare”. Generare figli è un’avventura privata.
Nel nome della Sanità Pubblica, non rinunciate facilmente alla vostra autonomia; se la vostra gravidanza non presenta patologia, non lasciatevi soggiogare dal “progresso”, sempre pronto a interporsi. Schemi ecografici, camici bianchi, guanti di lattice, trasfusioni, siringhe…
Mi è capitato di assistere a delle nascite. Difficile dimenticare. (…) Qualcosa di selvaggio, grandioso, violento come la vita, come la morte. (…) Non c’è da stupirsi che ci si affretti a ingabbiare e dominare questa forza che si sprigiona dal corpo della donna; è difficilmente tollerabile per chiunque non sia intimamente coinvolto. (…)
Di Therese Bertherat ricordiamo “Guarire con l’antiginnastica”(agg. 1996) “Nuove vie dell’antiginnastica” (1991) e “La tigre in corpo”(1990) pubblicati da Mondadori.