4 Agosto 2008 ARTICOLI

Giorgia Cozza

Giorgia Cozza è una giornalista specializzata nel settore materno-infantile, i numerosi manuali per genitori di cui è autrice sono un punto di riferimento ormai consolidato per le coppie in attesa di un bimbo e per le neofamiglie.

Tutti gli articoli >  

Home  > Articoli  > Il Nido è quello giusto

Il Nido è quello giusto

Oggi sono sempre più numerose le famiglie che optano per questa soluzione.

Al rientro al lavoro della madre, la scelta ricade sull’inserimento al nido del proprio piccino. Non sempre realizzabile, data la grande richiesta, (decisamente superiore ai posti disponibili, come testimoniano le liste d’attesa!), l’opzione nido è, secondo gli esperti, particolarmente valida soprattutto per i bimbi che hanno già superato l’anno di età. Il limite di questa struttura, per quanto riguarda i più piccini – che hanno ancora tanto bisogno di contatto, vicinanza e rassicurazione -, è infatti quello di non poter offrire quella relazione esclusiva, tanto importante nei primi mesi di vita per crescere sereni e sicuri di sé.
Dopo il primo anno (anno e mezzo) di vita però, il nido consente di fare esperienze varie e stimolanti che favoriscono lo sviluppo delle abilità intellettuali e l’autonomia e, tra i 2 e i 3 anni, diventa preziosa anche l’opportunità di socializzare e sperimentare le prime relazioni amicali. Al nido il piccolo ha la possibilità di frequentare altri bimbi e prendere confidenza con le prime semplici regole di convivenza.
Se hai deciso di affidare il tuo piccolo al nido ed ora devi valutare le diverse strutture presenti sul territorio per comprendere qual è quello che fa per voi, ci sono degli aspetti fondamentali da prendere in considerazione.

1) IL RAPPORTO CON LA FAMIGLIA
Partire con il piede giusto, è fondamentale. Per questo è tanto importante che l’inserimento sia ‘personalizzato’ e concordato tra educatrici e genitori in modo da rispettare i tempi e le esigenze del bimbo. In generale è necessario un periodo sufficientemente lungo (è bene che né la famiglia, né gli educatori tendano ad affrettare le cose) e molta gradualità. Per il bambino è, infatti, un momento delicato, si trova ad affrontare il primo distacco dalla mamma e allo stesso tempo deve prendere confidenza con un ambiente estraneo e una situazione completamente nuova. Per vivere questa esperienza con serenità ha bisogno di tempo e di un surplus di coccole e rassicurazione da parte dei genitori. Anche l’atteggiamento di mamma e papà è importante: se non sono sereni il bimbo, anche se piccino, lo ‘percepisce’ e si sente a disagio.
Una volta concluso l’inserimento, il coinvolgimento delle famiglie dovrà però continuare: è importante infatti che il rapporto basato sul dialogo, il confronto e lo scambio con gli educatori sia una costante, e che durante l’anno ci sia la possibilità di chiedere incontri individuali e partecipare a riunioni periodiche con il personale e gli altri genitori.

2) LA STRUTTURA
L’ambiente deve essere pulito, sereno, ben curato. Arredi, materiali e giochi devono rispondere alle norme antincendio e antinfortunistiche. Ogni nido deve avere uno spazio esterno (tranne in casi particolari come nei centri storici): l’ideale sarebbe un bello spazio verde, adeguatamente ombreggiato, dove i piccoli possano giocare all’aria aperta, quando la stagione lo consente.

3) L’ORGANIZZAZIONE
Un buon asilo dovrebbe presentare le proprie educatrici comunicandone il titolo di studio (sono ammessi infatti diversi titoli, che spaziano dal diploma in puericultura o diploma magistrale, alla laurea in psicologia, pedagogia o scienze dell’educazione) e l’anzianità di servizio.
Per quanto riguarda gli orari è importante che ci sia una certa flessibilità che permetta, ad esempio, di scegliere tra la mezza giornata e il tempo pieno. A questo proposito, è bene ricordare il monito degli esperti che tendono a raccomandare di evitare una permanenza troppo lunga che, soprattutto per i più piccini, può alla lunga risultare faticosa e stressante (ogni bambino ha bisogno di un po’ di tempo da trascorrere tranquillamente a casa propria, giocando o semplicemente rilassandosi con i genitori!).
Le attività sono il punto di forza di queste strutture, dove i bimbi possono sperimentare, manipolare, ‘pasticciare’ molto più liberamente che a casa. Ogni nido dovrebbe proporre una ricca serie di attività manuali ed artistiche che permettono ai piccoli di cimentarsi con tecniche espressive e materiali nuovi e sviluppare fantasia e creatività. Per valutare questo aspetto si può consultare il POF (Progetto di Offerta Formativa) annuale e, durante l’anno, chiedere informazioni in merito alla programmazione settimanale.
Tra i parametri da valutare per farsi un’idea sulla qualità di una struttura ci sono, infine, la presenza di una cucina in sede e una dieta adeguata. Le mamme devono essere informate su cosa mangiano i bimbi e, se necessario, ci deve essere la possibilità di chiedere delle modifiche alla dieta.

Giorgia Cozza

Maggiori informazioni:
Elenco asili nido a Torino in Torinobimbi.it


Categoria:
Calendario

Iscriviti alla nostra Newsletter

Ogni settimana, tra giovedì e venerdì, ti arriverà una mail informativa sugli appuntamenti, le opportunità e le offerte del territorio.

Iscriviti