Rinvigoriti da qualche giorno di vacanza e magari anche dall’entusiasmo che i bambini riescono a trasmettere nel vivere il periodo natalizio, possiamo affrontare una lettura “impegnativa”. Non fraintendetemi, il termine “impegnativo” è da riferirsi all’argomento, fonte di dibattito e di vissuti più o meno dolorosi, certamente non al modo con cui il tema è trattato in questo libro che, anzi, è accessibile a tutti.
“Il parto cesareo” è un testo ricco e completo, di sicuro interesse per coloro che a qualunque titolo sono interessati all’argomento “parto”, anche per chi ha già vissuto il parto cesareo e magari non ne ha un bel ricordo.
Gli autori sono spagnoli e credo sia da sottolineare che Ibone Olza ha avuto tre figli nati con parto cesareo.
Il libro evidenzia come negli ultimi anni alcuni Paesi hanno evidenziato un allarmante aumento di parti con taglio cesareo. Basti pensare che in Italia, sulla base dei dati Istat, si è passati dall’11,2% del 1980, al 29,9% del biennio 1999-2000, al 35,2% del periodo 2004-2005 (45,4% nelle regioni meridionali).
Gli autori si interrogano sui motivi di questo aumentano e sulle pratiche che potrebbero determinarne la diminuzione, pratiche che sono quelle raccomandate dall’OMS.
Ma credo che la ricchezza del testo che vi propongo stia anche nell’essere un valido supporto per le donne che il parto cesareo l’hanno già vissuto o lo vivranno. Il capitolo sulla “ferita emotiva” che il parto cesareo comporta, penso possa essere di conforto a coloro che non sono riuscite ad esprimere neanche alle persone più vicine i loro sentimenti di “distacco” rispetto al bambino o di frattura rispetto al parto “sognato”. Forse, proprio dalla lettura di questo capitolo può iniziare un percorso liberatorio.
Nell’edizione italiana, sono infine segnalati molti indirizzi di siti internet ed associazioni presenti sul nostro territorio, di informazione e supporto su questo tema.
