Il film, che prende i prestito il titolo dal romanzo di Jack London, è il racconto del percorso di formazione di Ryann, una bambina capricciosa di Boston, che viene affidata al nonno durante le vacanze in Europa dei genitori.
Bill, nonno affabile e tradizionalista, abita in una baita immersa nei boschi innevati del Montana, ed è proprio la vita del posto, che scorre uguale a sé stessa, ad annoiare la ragazzina, abituata a ben altri passatempi che non fare pupazzi di neve o raccogliere pigne.
La vita in città per Ryann trascorreva cercando l’approvazione delle compagne di scuola sempre all’ultima moda e attaccando sul quaderno dei desideri le foto degli oggetti da possedere, tra cui cellulari e vestiti.
Dopo lo scetticismo iniziale, che le fa liquidare la natura da favola che la circonda con un ci sono solo alberi e neve, l’opinine di Ryann quando incontra un cane selvatico alla loro porta: l’animale, apparentemente in punto di morte, riesce a superare inaspettatamente la notte e migliorare sempre di più, diventando un vero compagno per la piccola Ryan, che inizia ad addestrarlo come cane da slitta insieme al vicino esperto nel campo.
Lo splendido husky dagli occhi di ghiaccio, verrà chiamato Buck, nome del cane protagonista del classico di Jack London, Il richiamo della foresta, di cui ogni sera il nonno legge qualche pagina alla sua nipotina.
La lettura del libro è accompagnata da immagini del Buck attuale che compie le azioni descritte nel libro; è questa metanarrazione l’aspetto più interessante del film.
Daltronde il film si rivolge prettamente ai più piccoli, a cui cerca di insegnare che non si puo sradicare un animale dal suo habitat per far felici sé stessi, Ryann si accorgerà che il suo Bucknon potrà essere portato in città, ma che bisogna rispettarlo lasciandolo dove puo vivere felice.
Buona visione e buon divertimento!