15 Settembre 2015 ARTICOLI

Alda Trifiletti

Dottoressa Alda Trifiletti, specializzata in Glottodidattica Infantile alla Sapienza di Roma titolare del centro linguistico The Bilingual Bridge di San Mauro Torinese, insegna inglese a bambini e ragazzi, strutturando percorsi personalizzati e utilizzando il metodo Hocus&Lotus, Jolly Phonics ecc.. , fornisce consulenze agli istituti scolastici per implementare progetti di bilinguismo.

Tutti gli articoli >  

Home  > Articoli  > Imparare una lingua da piccoli? Questione di priorità!

Imparare una lingua da piccoli? Questione di priorità!

Ed eccoci nuovamente giunti a settembre, mese decisivo per le scelte di attività pomeridiane extrascolastiche. Per quanto riguarda l’apprendimento delle lingue straniere attraverso corsi pomeridiani, esattamente un anno fa, illustravamo quali fossero le tipologie corsistiche presenti sul mercato con l’obiettivo di aiutarvi ad operare una scelta consapevole soprattutto rispetto all’efficacia dell’apprendimento da parte dei vostri figli. Ce li ricordiamo?

Vi sono più corsi di lingua per bambini:

Corsi “destrutturati”: quelli per cui non sono stabiliti programmi specifici e codificati, non vi sono obiettivi linguistici predefiniti e gli insegnanti, magari anche madrelingui, non hanno alcuna formazione nell’insegnamento delle lingue ai bambini; questi corsi non portano a parlare bambini che non hanno alcuna dimestichezza con la lingua in questione.

Corsi basati su metodologie di stampo linguistico: quelli per cui sono stati determinati programmi, materiali didattici ed obiettivi linguistici, ma che, tuttavia, prevedono lo stesso tipo di apprendimento che viene previsto a scuola, cioè attraverso il sistema simbolico-ricostruttivo (per approfondimenti vedere F. Antinucci – La Scuola si è rotta – ed Laterza). I bambini apprenderanno attraverso giochi, attività ed esercizi, non in maniera naturale e difficilmente al termine saranno in grado di parlare autonomamente in lingua straniera.

Corsi basati su metodologie di stampo psicolinguistico, quelli per cui sono stati determinati programmi, materiali didattici ed obiettivi linguistici basandosi, anziché sulle regole di funzionamento e comunicative di una lingua, sui processi mentali che sottostanno all’apprendimento delle lingue.

I metodi psicolinguistici creano quelle condizioni specifiche in cui si impara una lingua, si basano su attività di tipo percettivo-motorio e narrative; essi portano il bambino ad essere in grado di raccontare storie in lingua straniera, che poi per l’apprendimento di una lingua è la cosa essenziale. Di conseguenza, i metodi psicolinguistici, come quello di Hocus&Lotus, sono i più efficaci perché insegnano a parlare in modo naturale ai bambini esattamente come è avvenuto per l’acquisizione della lingua madre.

Ora, alla luce del riassunto sopra descritto, vorremmo soffermarci sulle motivazioni che noi genitori abbiamo e che riguardano l’importanza di far apprendere ai nostri figli una seconda lingua il prima possibile. O pensiamo che, in fin dei conti, contro ogni studio neurolinguistico condotto negli ultimo trent’anni, possiamo ancora spettare qualche anno?

Quindi chiediamoci che valore diamo all’apprendimento della lingua straniera e quanto siamo disposti ad investire affinché i nostri figli acquisiscano in maniera molto semplice quelle che competenze linguistiche che a noi sono costate fatica, oppure che non siamo riusciti affatto ad acquisire.

Ecco, a fondamento di qualunque scelta stanno le risposte, in tutta onestà, a queste domande. Ricordando che ogni anno che passa il cervello dei nostri figli si “chiude” progressivamente ed inesorabilmente alla propensione verso l’acquisizione di lingue sconosciute, vi auguro buona scelta e vi do appuntamento alla prossima avventura.

See you all in the next adventure!

 


Categoria:
Calendario

Iscriviti alla nostra Newsletter

Ogni settimana, tra giovedì e venerdì, ti arriverà una mail informativa sugli appuntamenti, le opportunità e le offerte del territorio.

Iscriviti