20 Ottobre 2010 ARTICOLI

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Indovinello calorico

Ci sono due bambini. Il primo è un mangione. Curioso e goloso, ama il cibo e assaggia di tutto. Il secondo, invece, non vuole nemmeno annusare ciò che non conosce. Fosse per lui, potrebbe vivere con tre soli alimenti. Domanda: chi dei due è più a rischio di sviluppare problemi di sovrappeso? Ben inteso, questa non è scienza, è solo il mio punto di vista.

Risposta: paradossalmente, il secondo. Vediamo perché.

I bambini nascono con alcuni gusti innati, cioè con una predilezione per i grassi e gli zuccheri, che poi sono i componenti chiave del latte materno e che di norma piacciono a tutti. A partire dallo svezzamento, il loro ventaglio alimentare comincia ad allargarsi e i bimbi imparano ad apprezzare anche i cibi meno calorici, ovvero la frutta e la verdura, a cui spesso noi genitori li avviciniamo sfruttando la loro innata passione per il dolce (nel caso della frutta) o per alcune sensazioni tattili, come la cremosità (passato di verdure) e successivamente la croccantezza (pinzimonio, crocchette). Nonostante ciò, i cibi calorici restano sempre i loro preferiti (banalizzando, pane e nutella piace a tutti, la pera no).

Se, a mano a mano che i bimbi crescono, noi genitori ci limitassimo ad assecondare i loro gusti innati, per saziarli dovremmo vivere di sotterfugi e passare il tempo a “nascondere” gli alimenti meno calorici (frutta e verdura) tra gli alimenti molto ricchi (zucchero, formaggio, pasta). Come dire, è ovvio che le polpettine fritte piacciono più della fettina ai ferri, ma questa non è un’astuzia per far mangiare la carne, è solo una scorciatoia, forse un autogol.
La strada virtuosa, purtroppo, è anche tortuosa e passa da un lento percorso di educazione del palato (che, ahimé, non nasce già “colto”) fondato sulla valorizzazione di tutto ciò che rende i nostri piatti più gradevoli e coinvolgenti ma non per questo più salati o più calorici. Cosa usare? Frutta di stagione saporita, verdure fresche e profumate, ingredienti di prima qualità, spezie e tante erbe aromatiche, magari da cogliere insieme, sul balcone di casa.

Da quando abbiamo maturato questa convinzione, i nostri biscotti profumano di anice o di zenzero, le torte di vaniglia e cannella, il pesce di timo, il risotto di noce moscata, le polpette (cotte al forno) di cumino, mentre il sugo è pieno di basilico e non ha più bisogno del “giro d’olio” finale. Su una bancarella abbiamo comprato un bel macinapepe di legno che funziona a meraviglia.

Naturalmente, spezie ed erbe aromatiche cominciano ad affollare anche i laboratori… e i bambini sembrano apprezzare.


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