Rimane tutto se si ha la forza, il coraggio e la capacità di organizzarsi per andare oltre, alzare lo sguardo verso il futuro, un futuro quanto mai incerto per affrontate il quale, a noi e ai nostri figli non resta che un’unica risorsa: il nostro cervello e le sue competenze.
Rimane tutto se ci si mette neurolettica che gli strumenti tecnologici esistono e dobbiamo essere in grado di usarli anche se fin’ora, troppo spesso, ci siamo crogiolati in quell’analfabetismo digitale di cui l’Italia non ha di che andare fiera.
Rimane tutto se, ragionando in una prospettiva di lungo periodo in cui, volenti o nolenti, dovremo imparare a convivere con il virus e le regole socioeconomiche che esso ci ha imposto, saremo così lungimiranti da non raccontarci la favola che tanto il tempo perso in istruzione ci tornerà indietro sotto chissà quale altra forma.
Rimane tutto se non lasceremo che la pigrizia prenda il sopravvento in giorni che facciamo più fatica a differenziare gli uni dagli altri.
La competenza di insegnamento e la capacità di apprendere si possono mettere in atto anche con video – lezioni in diretta. Noi siamo e resteremo sempre noi, qualunque canale comunicativo utilizzeremo. Sappiamo tutti che non è esattamente la stessa cosa, ma l’ostinarsi a rifiutare o procrastinare l’utilizzo di questa modalità in maniera seria e strutturata, come si sta tragicamente osservando in molti settori legati all’istruzione, fa tremare le vene ai polsi, perché si abdica al dovere educativo sia in senso stretto, per ciò che concerne le nozioni, sia in senso lato, per ciò che riguarda il mantenimento della relazione, diventata, per forza di cose, a distanza.
Se dobbiamo “riempire” dello spazio, riempiamolo imparando, insegniamo ai nostri figli a farlo, senza lasciarli languire trincerandosi dietro scuse più o meno plausibili. Perché ciò che nel nostro “vecchio mondo” era concesso, non lo sarà più nel mondo che ci aspetterà dopo. Dopo avremo bisogno di competenza, una competenza vera e solida, molto più di prima, essendo impensabile che un evento di tale portata ci lasci indenni.
Anzi, se riusciremo ad essere lungimiranti potremo imparare molto da questa situazione, come per esempio che con un pc e una lingua straniera posso potenzialmente lavorare anche per realtà economiche fisicamente distanti.
Io, nel mio piccolo, ho imparato che le video – lezioni in diretta hanno delle dinamiche diverse da quelle in presenza, ma sono sempre le persone che gestiscono il mezzo a fare la differenza. E’ la competenza, unita alla voglia di imparare e sperimentare, a fare la differenza, sempre.
La conoscenza delle lingue straniere, tanto più in un momento di immobilità fisica, permette di abbattere barriere, di avvicinare le persone, di nutrire l’aridità generata dalla quasi assenza di relazioni “in presenza” e genera opportunità di scambio.
Siamo ancora tanto sicuri che sia meglio aspettare per concludere il nostro corso di lingua? Un atteggiamento passivo genera sicuramente, come effetto immediato, una lacuna, mentre, tutto ciò che avremo imparato nessuno potrà mai togliercelo, nemmeno una pandemia.
See you all in the next adventure.
