La ricerca sulle prime relazioni genitori-bambino ha evidenziato nei neonati, oltre a insospettate competenze percettive, motorie e comportamentali, anche notevoli capacità di attivarsi verso le figure di accudimento per contribuire alla co-regolazione delle interazioni (Stern, 1998). Inoltre, gli studi sullo sviluppo fetale hanno dimostrato che il feto è attivo, sensibile, in grado di apprendere e di interagire con gli stimoli provenienti dal corpo materno e dall’ambiente.
La domanda che sorge spontanea è “quando e come comincia a svilupparsi la relazione tra i genitori e il bambino?”. Per la prima volta, nel 1958, Winnicott con il concetto di preoccupazione materna primaria e con i suoi studi sui primissimi stati mentali, ha sottolineato come tale relazione abbia origine prima della nascita nell’impegno affettivo che la mente genitoriale sviluppa verso il bambino atteso. E Bowlby, nel 1969, con la sua teoria dell’attaccamento ha descritto la tendenza innata del bambino a ricercare la vicinanza, l’attenzione e le cure del genitore e la necessità che in corrispondenza di questa, nel genitore si sviluppi una pari tendenza e disponibilità all’attaccamento verso il bambino. Che tale disposizione parentale abbia origine prima della nascita, è dimostrato dalle reazioni di lutto e dai frequenti episodi depressivi riscontrabili nei genitori che hanno perso il bambino durante la gravidanza.
Ed è proprio partendo da queste prime teorizzazioni, che negli ultimi vent’anni si è affermata un’area di studio e di ricerca sulle fasi di evoluzione prenatale con particolare attenzione al rapporto che i genitori sviluppano, in uno spazio intermedio tra fantasia e pensiero, verso il bambino atteso. E quest’area di indagine esplora il complesso di atteggiamenti, comportamenti, rappresentazioni cognitive e fantasie che si sviluppano nella mente dei genitori nei confronti del feto e che si chiama appunto attaccamento prenatale. L’attaccamento in questione, ovvero la qualità dell’investimento affettivo prenatale, influisce sui processi della gravidanza, del parto e sulla successiva relazione di attaccamento genitori-bambino e sullo sviluppo psichico infantile.
Dott.ssa Cristina Montanaro
Psicologa e Psicoterapeuta
Bibliografia
Bowlby J. (1969), Attaccamento e perdita, vol. 1: L’attaccamento alla madre, trad. it. Bollati Boringhieri (1972), Torino.
Stern, D. N. (1998), Le interazioni madre-bambino, Raffaello Cortina Editore, Milano.
Winnicott D. W. (1958), Dalla pediatria alla psicoanalisi, trad. it. Martinelli (1975), Firenze.