Dopo la pausa estiva, vi proponiamo il libro giusto per non farsi prendere dall’ansia da rientro scolastico o, meglio, dai ritmi che l’inizio della scuola sovente comporta.
Le suggestioni dell’Autore partono dal presupposto che siamo nell’epoca del “tempo senza attesa” e questo si riflette sul nostro modo di vivere e su quello dei nostri figli. Viviamo nell’epoca del tutto e subito e ne siamo mentalmente schiavi.
Credo che a ognuno di noi vengano facilmente in mente esempi che confermano l’affermazione di Zavalloni. Ma tra gli esempi riportati dal testo, particolare è quello dell’ulivo. Pare, infatti, che esistano ditte specializzate nell’espiantare ulivi secolari per piantarli all’interno dei giardini di chi non prende neanche in considerazione l’ipotesi di piantare una piccola pianticella e vederla crescere.
Le proposte di Gianfranco Zavalloni sono inerenti il mondo della scuola, realtà che ha conosciuto bene prima come maestro elementare e poi come dirigente scolastico.
La scuola di Zavalloni, condivisa e sperimentata per quanto possibile da altri rappresentanti delle istituzioni scolastiche, prevede un tempo non dettato dall’”andare avanti” al fine esclusivo di concludere il programma ma piuttosto un tempo dedicato al piacere della condivisione dell’apprendimanto.
Da questa prospettiva, a scuola potremmo permetterci di “perdere tempo” ad ascoltare, a parlare insieme, a camminare, a giocare. In questo tipo di scuola, è benvenuta la cura di un orto scolastico. Quale attività potrebbe meglio insegnare ai nostri ragazzi a prendersi cura, ad attendere? Ma troverete molti altri aspetti sui quali riflettere, dall’uso delle fotocopie ai compiti delle vacanze.
Ed ora, con calma, accingetevi ad affrontare il primo giorno di scuola. Se avrete già letto il libro e ne condividerete lo spirito, lo vivrete in modo diverso.
