14 Agosto 2006 ARTICOLI

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L’asilo dei Papà

Autore
Steve Carr
Casa di produzione
Columbia Tristar
Anno di produzione
2006
Sito ufficiale
www.sonypictures.com
Durata (Minuti)
93

Un film da vedere per passare una piacevole serata in familgia: colorato, simpatico e divertente!

Uno degli incubi più ricorrenti dei lavoratori dipendenti sui quaranta è quello di restare senza lavoro e con famiglia a carico, ed è proprio quello che succede a Charlie (Eddie Murphy) che da capo divisione di una multinazionale specializzata nella produzione di cereali, si ritrova improvvisamente “a spasso” con il suo collega Phil (Jeff Garlin). Una villa di dimensioni faraoniche, un figlio iscritto all’asilo più esclusivo, la prestigiosa Chapman Accademy di Miss Harridan, la rata della macchina e tutto il resto diventano presto una spada di Damocle su Charlie. La soluzione è lampante: la moglie, Kim tornerà ad esercitare la professione di avvocato e lui si prenderà cura della casa e soprattutto del piccolo Ben, praticamente un lavoro a tempo pieno. Da questo all’idea di aprire un asilo in casa il passo è piuttosto breve. Ma se tenere a bada due bambini, per Charlie e Phil, era un’impresa ciclopica, gestirne una decina diventa una cosa decisamente titanica. Tra una miriade di “gnomi” scatenati, ispezioni continue dell’addetto alla sicurezza, la concorrenza spietata di Miss Harridan ed un figlio che sente un pò più lontano il suo papà, Charlie e Phil faranno di tutto per far quadrare il bilancio.

E’ così che Charlie scopre il mondo autentico dei bambini, che hanno talvolta le idee molto più chiare di tanti adulti ed offre loro l’opportunità di crearsi un universo su misura senza dover recepire quello nel quale gli adulti sono soliti relegarli.

Charlie si accorge dunque di non aver mai ascoltato il figlio, dando sempre per scontato di conoscerne trame e desideri, stravolti da falsi luoghi comuni e costosi balocchi che non valgono un minuto vissuto con loro.

Lo fa riscoprire il bambino che alberga in ognuno di noi, e la scoperta lo premia molto di più di qualsiasi promettente carriera: il copione si chiude come ogni favola che si rispetti.

Gli elementi del resto ci sono tutti: l’istruttrice di un rigorosissimo asilo presentata come una strega, l’ispettore scolastico buono che racconta i suoi intimi dispiaceri con un spettacolo di burattini, l’adulto eterno bambino, l’adulto imbranato e l’immancabile lieto fine.

Colpisce, sui titoli di coda, il dietro le quinte di alcune scene che dànno lo spaccato di una schiera di bambini che si esprimono liberamente e giocano nel recitare confondendo il copione con la realtà.


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