17 Aprile 2012 ARTICOLI

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La merenda

Quanti di voi fanno ancora merenda? Dico voi genitori, perché di sicuro i vostri figli la fanno. Io non la faccio più, la merenda, ma quando ero piccola, millenni fa, ormai, quello era davvero un rituale.

C’erano già le merendine, di ogni sorta e gusto. Ma prima delle merendine, mia nonna, che adesso ha ben 102 anni e non ricorda più nulla di me e forse nemmeno di se stessa, mi aveva iniziata all’arte della merenda.
Quando trascorrevo i pomeriggi da lei o l’estate in campagna insieme, nonna mi faceva scegliere la merenda. Pane burro e zucchero, pane e olio (raramente, l’olio extravergine di oliva era una rarità), ma soprattutto l’uovo sbattuto e la fetta fritta.
Come si preparavano queste prelibatezze? Semplice.
Pane burro e zucchero: pane in cassetta o fresco (noi lo preferivamo in cassetta), burro appena ammorbidito e una spolverata di zucchero. Gnam gnam.
Pane e olio… be’ c’è poco da spiegare.
Uovo sbattuto. Poiché in campagna vicino a Cuneo, dove andavamo d’estate e continuiamo ad andare tutt’ora, era pieno di cascine con animali di vario tipo, le uova le prendevamo sempre freschissime. Persino le mie prozie avevano le galline. Le uova fresche sono una roba incredibile, hanno un sapore che ormai non ho più trovato e a volte le mangiavamo crude, così, ciucciate direttamente dal guscio. Se ci penso… Comunque, mia nonna toglieva l’albume e metteva in una coppetta il rosso dell’uovo. Poi aggiungeva un cucchiaio e mezzo di zucchero. E poi lo sbatteva con energia, finché non ne rimaneva una crema strepitosa, delicatissima e dolce. Una vera delizia. (Nei casi più estremi aggiungeva anche un po’ di latte.)

L’alternativa finale, che era di gran lunga la migliore e quella dedicata alle occasioni “speciali”, era la fetta fritta. Nonna tagliava il pane raffermo, una bella fetta, lo bagnava in un piatto pieno di latte intero. Mentre la fetta di pane si inzuppava ben bene, in una padella di ferro, di quelle di una volta, apposta per friggere, per intenderci quelle che non si lavavano mai (!), nonna metteva due bei tocchi di burro (a volte invece usava la margarina) e non appena il burro sfrigolava, tutto dorato, buttava in padella la fetta al latte. La friggeva un paio di minuti per parte. Ce ne preparava due a testa, due per me e due per mio fratello. Poiché non era una merenda né troppo sana, né troppo leggera, nonna la riservava ai momenti più singolari della vacanza. Magari i pomeriggi più noiosi, quelli più freddi e piovosi, in cui non si poteva stare a giocare in giardino.

Ho nostalgia delle merende di una volta, erano divertenti e prelibate e adesso se provo a proporre la merenda con la fetta fritta mi guardano tutti come se fossi Belzebù.

Magari me ne preparerò una per me in questi giorni di pioggia, in gran segreto. E voi? Avete anche voi merende di un tempo che ancora vi sfiziano?


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