9 Gennaio 2020 ARTICOLI

Alda Trifiletti

Dottoressa Alda Trifiletti, specializzata in Glottodidattica Infantile alla Sapienza di Roma titolare del centro linguistico The Bilingual Bridge di San Mauro Torinese, insegna inglese a bambini e ragazzi, strutturando percorsi personalizzati e utilizzando il metodo Hocus&Lotus, Jolly Phonics ecc.. , fornisce consulenze agli istituti scolastici per implementare progetti di bilinguismo.

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Oltre il corso di lingua: l’esercizio costante

All’alba di questo nuovo anno e sulla scia dei buoni propositi di rito, vorrei portare l’attenzione su un aspetto fondamentale nel percorso dell’apprendimento di una lingua straniera; un aspetto apparentemente tanto banale quanto, troppo spesso, sottovalutato: la necessità di esercizio.

Partendo dal presupposto che una lingua, ogni lingua, è innanzitutto uno strumento di comunicazione prima di essere una materia, essa va praticata il più possibile, includendola nel vissuto quotidiano tra una lezione e l’altra a scuola o tra un incontro e l’altro del corso di lingua.

Infatti, noi genitori dovremmo avere ben chiaro in mente che le ore del corso di lingua servono per affinare, spiegare, stimolare, insomma mettere la locomotiva sui binari corretti, poi però alla locomotiva bisogna aggiungere il combustibile se vogliamo farla viaggiare in maniera efficiente.

Un corso serio prefigge obiettivi linguistici, raggiungibili attraverso un percorso che richiede impegno e tempo.

Abbiamo già detto che la comunicazione si esplicita in 4 skills (vedi Se il pesce giudicato dalla capacità di arrampicarsi fosse tuo figlio?):

  • comprensione orale
  • comprensione scritta
  • produzione orale
  • produzione scritta

Alla luce di questa consapevolezza, immaginiamoci un’ora di corso a settimana in completa full immersion in cui, nell’avvicendarsi delle settimane, si passa da conversazioni, a riflessioni su concetti grammaticali, a letture, ad esercizi di ascolto, a simulazioni di esami e chiediamoci: è sufficiente per riuscire a diventare utilizzatori autonomi di una lingua?

La risposta, di nuovo, è tanto banale quanto poco comunemente chiara ed è negativa.

Per far proprio un codice linguistico è necessario integrarlo nella propria vita quotidiana, guardando film in lingua, leggendo libri, facendo esercizi, ampliando il più possibile le occasioni di contatto con quel veicolo di comunicazione, un po’ come se vivessimo in un paese straniero.

D’altra parte, la nostra lingua madre viene esercitata ogni giorno in continuazione ed è proprio l’esercizio che ci permette di mantenere un elevato livello di competenza.

La lingua, volenti o nolenti, si acquisisce per esposizione continua e ripetuta, questo, unito ad un buon corso, può fare davvero la differenza.

Per concludere sfatiamo un mito: se nostro figlio ha un’insufficienza a scuola rispetto a qualche skill in lingua straniera non significa necessariamente che il corso di lingua frequentato non serve a nulla, vuol semplicemente dire che non si è esercitato abbastanza.

Buon anno e buon esercizio della lingua straniera!

See you all in the next adventure!


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