15 Dicembre 2017 ARTICOLI

Lucia Barolo

La dott.ssa Lucia Barolo, Psicologa e Neuropsicologa, svolge valutazione e riabilitazione neuropsicologica per i disturbi cognitivi, sostegno per disagi del bambino e dell’adolescente; attività di parent training; attività di consulenza tecnica di parte legate a separazioni e divorzi, affidi e valutazioni delle capacità genitoriali; interventi di supporto e sostegno alla genitorialità; attività di sostegno psicologico alle coppie con bambini con difficoltà cognitiva e fisica. Riceve su appuntamento presso il suo Studio di Torino e presso lo Studio Emovere, viale Angeli 26/bis – Cuneo cell. 339-3163133 - [email protected]

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Come organizzarsi per i compiti e per lo studio

Una delle definizioni che mi piacciono di più relative all’organizzazione è la seguente: Preparare il necessario per l’esecuzione di qualcosa; ordinare le proprie cose per un dato fine”

Ed è proprio attraverso questa definizione che vi darò pratici suggerimenti per i bambini e ragazzi per affrontare meglio l’organizzazione per i compiti e per lo studio, così che diventi meno sgradevole per tutti.

Distinguiamo tutta una serie di situazioni che occorre definire nell’organizzazione: innanzitutto iniziamo a differenziare l’organizzazione Strutturale e Mentale, all’interno di questi due sotto gruppi troveremo sempre 3 elementi: spazio, tempo e materiale. Ma vediamoli nel dettaglio!

Organizzazione Strutturale

Organizzazione Strutturale: ovvero come si dovrebbe predisporre tutto quanto serve per poter essere a proprio agio nella situazione ambientale in cui mi trovo a studiare e poter avere “accesso” e fruizione del materiale che mi occorre in modo veloce e diretto.

a) Lo spazio fisico composto da tutto quanto sta intorno allo studente nel momento in cui studia, ossia il suo “tempio dell’apprendimento” organizzato in base alla soggettività della persona. Dovrà comunque essere creato in modo efficace ed efficiente in base a come viene percepito dai sensi.

La Vista. Elemento fondamentale quando si studia o lavora è l’ordine; la stanza e il tavolo di lavoro devono essere ordinati, in quanto gli oggetti in giro sono tutti fattori di distrazione che possono richiamare la nostra attenzione altrove e farci perdere la concentrazione. La luce, soprattutto quella naturale, è fondamentale: occorre scegliere un’illuminazione che rischiari nel modo migliore il nostro tavolo di lavoro e non affatichi la vista.

Il Tatto. Occorre toccare con “mano” l’importanza di un ambiente piacevole anche da questo punto di vista; una sedia comoda e adeguata alla postura aiuteranno il bambino a non doversi distrarre troppo per sistemarsi e mettersi comodo, così come un abbigliamo comodo e confortevole renderà la situazione altrettanto incoraggiante.

Il Gusto. Si può pensare e prova ad associare un gusto all’apprendimento con l’idea che anche questo diventi un “input” che contribuirà a rendere più produttivo il tempo dello studio: una tazza di tisana o del succo di frutta senza zucchero, così che il bambino possa reidratarsi ogni tanto.

L’Olfatto. Anche questo canale è importante; si può pensare di associare una fragranza che accompagni le ore di studio. Non vi è un aroma che stimoli di più la concentrazione è una questione più personale di tipo associativo, ossia utilizzare sempre una fragranza quanto studio magari una determinata materia.

L’Udito. Soprattutto ai ragazzini piace ascoltare la musica e vorrebbero farlo anche durante il momento dei compiti. Può essere utilizzata come sottofondo sia quanto si fanno i compiti che quando si studia, avendo però l’accortezza di utilizzare musica strumentale quando occorre apprendere e memorizzare, così da non andare dietro alle parole del testo, ma restare concentrati sul contenuto da imparare.

Tutto questo permette di creare uno spazio/stanza adeguati e sufficientemente libero da distrazione per permettere al bambino di fare i compiti e studiare.

Altro elemento importante è la Scrivania: essa dovrà essere sufficiente spaziosa da poter permettere allo studente di aprire il quaderno, il libro, il diario e il portapenne; al contempo occorrerà non aggiungere troppi altri elementi che possono diventare un distrattore e creare confusione alla vista, come già abbiamo accennato prima.

b) Organizzazione del materiale scolastico in questo ambito rientrano tutti gli “attrezzi del mestiere” che il bambino andrà ad utilizzare durante lo studio;

Zaino e astuccio: dovrebbero essere funzionali, comodi, ma soprattutto devono piacergli quindi meglio se li sceglie lui – ovviamente con vostri suggerimenti! In qualche modo la sacca scolastica e l’astuccio, lo accompagneranno per tutto l’anno, e magari anche per più anni, quindi dovranno un po’ parlare di lui. Nel corso del tempo è importante accompagnare il bambino ad utilizzare ed organizzare lo zaino in modo pratico e veloce, ossia sapere sempre dove mettere ogni specifico “pezzo”, dalla cartellina alla merendina ai quaderni, così che la sua interazione con il materiale risulti fluida e rapida.

Il renderlo autonomo nel prepararsi la cartella è anche un mezzo attraverso il quale renderlo partecipe del suo lavoro e responsabile delle sue cose! Stesso discorso per l’astuccio, dovrà essere spazioso così da poter ospitare in modo adeguato e strutturato ogni materiale necessario.

Penne: avere penne con cui scrivere di colori diversi, stimolerà il bambino e la sua sottostante fantasia nel fare le mappe, scrivere e produrre un testo, ect.

Quaderni e libri: vi la tendenza ad assegnare per ogni materia un colore di foderina/copertina dei quaderni, ma poi i libri hanno la foderina trasparente e non sempre è facile abbinarli. Un consiglio di riordino pratico e veloce è quello di avere dei semplici raccoglitori di carta (tipo quelli bianchi di cartoncino leggero bianchi dell’Ikea) a cui coloreremo il dorso al colore definito dalle insegnanti, all’interno del quale metteremo tutto il materiale riguardate quella materia: quaderno, libro, raccoglitore ect.

Organizzazione Temporale

2) Temporale: quand’è il momento migliore per fare i compiti?
L’ideale sarebbe iniziare tutti i giorni della settimana in un orario regolare, così che comprendano che è un appuntamento fisso.
L’orario è importante: i bambini al rientro da scuola hanno bisogno di un periodo per rilassarsi, e dopo cena sono troppo stanchi. Quindi valutare e ponderare il momento giusto dipende anche dalle abitudini familiari e di routine, che possono poi variare durante il weekend, quando il tempo a disposizione è maggiore.

I fattori importanti poi sono: cosa fare prima? Per quanto tempo devono fare i compiti e studiare? È necessario che i genitori accompagni i bambini nella pianificazione del tempo di studio, suddividendolo ed organizzandolo in maniere opportuna per massimizzare l’efficacia.

I bambini dovranno imparare a fare una programmazione settimanale dei compiti e dello studio, così che man mano che la quantità di compiti da fare aumenterà, il minore saprà incanalare il proprio impegno nel modo migliore. Per ogni giornata, create una lista di priorità in cui in cima occorre inserire le materie di studio più lunghe e complesse a seconda delle preferenze del bambino, magari alternate da attività di esercizi o scrittura. In questo modo quanto il bambino avrà più energie e voglia, affronterà il lavoro più complesso; man mano poi che sarà affaticato, il lavoro sarà più leggero e coinvolgente.

La modalità più divertente e colorata oltre che essere efficace, è scrivere cosa fare su dei foglietti tipo post-it, ordinarli nell’ordine in cui devo essere svolti; quando sarà fatto, si toglie ed elimina, questo a livello visivo aiuta il bambino a rendersi conto dei compiti finiti e di quelli “residui”, invogliandolo in modo indiretto!

Ogni sessione di studio quanto deve durare per essere incisiva?

Studiare o fare i compiti per ore e ore consecutive non è adeguato, così come non è neanche equilibrato fare enormi pause. L’ideale è suddividere il tempo in 40 minuti di studio, 15 minuti di pausa e 5 minuti di ripasso di quello che si è fatto nella sessione precedente.

Si può utilizzare un timer o sveglia che ci segnali il momento della pausa… non importa dove siamo arrivati; la pausa deve essere un effettivo stacco in cui il bambino può giocare o rilassarsi o portare fuori il cane. Terminato questo momento, si ripassa quanto fatto in precedenza così da creare un collegamento con i concetti che verranno dopo.

Organizzazione Materiale

3) Il materiale per ciascuna materia il bambino deve avere a disposizione tutto i componenti necessari per svolgere al meglio quanto richiesto dalle insegnanti.

Durante lo studio è utile sottolineare o evidenziare? Questa è una predisposizione che il bambino dovrà maturare nel corso dei suoi studi; importante è imparare a segnalare (sottolineare, cerchiare evidenziare, ect) le parole significative per quell’argomento così che fungano da richiamo diretto durante la fare di ripasso e richiamo.

Un concetto importate è che occorre fare una lettura critica, ossia bisogna imparare a studiare per spiegare il cui obiettivo sarà di capire in dettaglio i concetti. Le parole significative diventeranno un gancio mentale per recuperare i concetti intorno ad essi strutturati.

Nel prossimo appuntamento affronteremo l’organizzazione mentale necessaria per ogni studente, sempre nelle varie sfaccettature già presentate: spazio, tempo e materiale.


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