13 Marzo 2023 ARTICOLI

Giorgia Cozza

Giorgia Cozza è una giornalista specializzata nel settore materno-infantile, i numerosi manuali per genitori di cui è autrice sono un punto di riferimento ormai consolidato per le coppie in attesa di un bimbo e per le neofamiglie.

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Recensione del libro per bambini: Ragazze in capo al mondo

Autore
Laura Ogna
Illustratore
Giulia Sagramola
Casa Editrice
Editoriale Scienza
Anno prima edizione
2023
Pagine
144
ISBN
978-8893931632

Un libro veramente veramente bello. Valido il progetto editoriale e graziosa la “confezione”, ovvero l’edizione con copertina rigida e le illustrazioni. Dieci storie di donne che hanno viaggiato, esplorato, scalato e navigato… in un periodo storico in cui alle donne veniva chiesto di restarsene tranquille a casa. Storie che è importante conoscere!

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Viaggiare era “poco adatto” a una donna

Viaggiare un tempo era costoso, pericoloso, senz’altro faticoso, ma soprattutto era ritenuto poco adatto a una donna, ancora meno a una donna sola”. Queste le parole che si leggono nella breve nota introduttiva in cui si evidenzia quanto siano state speciali le imprese compiute dalle dieci protagoniste. Giovani donne che “hanno scelto di andare controcorrente, rompendo gli schemi, ribellandosi alle convenzioni”.

Un libro che tra le righe racconta a ogni bambina che potrà essere chi vorrà, andare dove vorrà, impegnarsi per realizzare qualunque progetto. E che incoraggia ugualmente bambini e bambine a inseguire i loro sogni, perché per quanto difficili, vale sempre la pena di tentare. Solo tentando è possibile riuscire!

Da Vienna fino ai confini del mondo

All’attivo aveva ormai diversi viaggi ed esplorazioni. Aveva raggiunto “i luoghi più incredibili e lontani”: l’Islanda, Costantinopoli, la Terra Santa, l’India, Cape Horn, il Cile, il  Perù, l’America del Nord… Ida Pfeiffer era pronta per una nuova ambiziosa meta. Sumatra e da lì la foresta dove viveva la tribù dei Batak. Quando Ida rivelò la sua intenzione tutti le dissero che era una follia, i Batak erano tagliatori di teste e cannibali, era forse impazzita? Questo un piccolo assaggio del racconto dedicato alla donna viennese che nella seconda metà dell’Ottocento ha compiuto ben due viaggi intorno al mondo e ha raccontato le sue esperienze in tre volumi, il primo uscito in forma anonima e firmato solo alla quarta edizione.

La prima donna che ha raggiunto il Caucaso

Lo scrittore Jules Verne si è ispirato a lei per un capitolo del suo romanzo “Keraban il testardo”. Lei è Carla Serena che alla fine dell’Ottocento ha viaggiato fino al Caucaso e ha fotografato, prima in assoluto a farlo, il monastero di Bedia, in Abcasia, sulla costa del Mar Nero. Membro delle Società Geografiche di Vienna e Parigi, Carla racconta i suoi viaggi scrivendo articoli e libri che la rendono molto nota. Il suo motto: “La vita in viaggio si centuplica attraverso le emozioni e i ricordi, che si stratificano man mano che si arricchisce l’insieme di tanti scenari successivi, colorati e fuggevoli”.

Record! Il giro del mondo in 72 giorni

 “Avevo sempre voluto fare la giornalista, o meglio la reporter. Il mio posto me lo ero conquistato a morsi in un mondo di soli uomini”. A parlare così è stata Nellie Bly, la giovane donna che nel 1890 ha battuto il record di Phileas Fogg, concludendo il giro del mondo in soli 72 giorni. Il diario in cui Nellie racconta il suo incredibile viaggio ottiene un successo mondiale.

Autrice di articoli e inchieste su temi difficili e controversi (come la vita delle persone rinchiuse in manicomio), quando scoppia il primo conflitto mondiale Nellie diventa la prima donna corrispondente di guerra, vivendo nelle trincee del fronte austriaco per raccontare le atrocità della guerra.

Sulla cima dell’Himalaya e tra le sabbie del deserto

Secondo Freya Stark viaggiare significava “ignorare i fastidi esterni e lasciarsi andare interamente all’esperienza, fondersi con quello che ci circonda, accettare tutto quello che succede e così, in questo modo, fare finalmente parte del Paese che si attraversa”. Considerata la caposcuola del moderno travel writing per aver raccontato i suoi viaggi in numerosi articoli e libri, Freya visita più volte il Libano, la Siria, l’Iraq, l’Iran, l’Afghanistan, scala l’Himalaya ed è una delle prime donne occidentali a viaggiare nel deserto arabico.

Per i suoi viaggi in Asia Centrale, nel 1942 ha ricevuto dalla Royal Geographical Society la Founder’s Gold Medal.

Al sesto tentativo… la vetta!

Cinque tentativi. Cinque tentativi di arrivare sulla vetta. La prima volta i portatori che l’accompagnavano, spaventati dalla difficoltà dell’impresa, le voltarono le spalle. La seconda volta arrivò una violenta tempesta. La terza volta fu ricattata dai portatori che volevano più soldi. Anche la quarta e la quinta volta la meta rimase inaccessibile. “Al sesto tentativo, superando muri di ghiaccio ed enormi crepacci, infine vinsi l’Huascarán Norte. Prima di qualsiasi alpinista maschio. Era il 1908”. Questa è la storia di Annie Smith Peck, a cui il Perù nel 1927 ha intitolato la cima conquistata.

Convinta suffragista, raggiunta un’altra vetta, quella del vulcano Caropuna, Annie alzò la bandiera con la scritta: “Voti per le donne” e alla veneranda età di ottantadue anni scalò il Monte Madison nel New Hampshire.

Dieci pioniere che meritano di essere ricordate

Un volume che conquista, dieci storie che si leggono d’un fiato e regalano uno “spaccato” delle vite e della forza d’animo di queste donne che hanno compiuto imprese epocali, ma mi sembra non siano abbastanza conosciute. I traguardi raggiunti da ognuna di loro sono ancor più incredibili se pensiamo al contesto storico in cui sono cresciute e in cui sono state educate, tra l’Ottocento e l’inizio del Novecento, quando il posto della donna nell’immaginario comune era la casa, ad occuparsi con devozione del marito, dei figli, del focolare.

Senza paura del giudizio altrui e dei pericoli incontrati per terra e per mare, Gertrude, Isabella, Alexandra, Vivienne e le altre “ragazze in capo al mondo” ci lasciano un’eredità di forza e determinazione che incoraggia e fa riflettere.

Interessanti le schede di approfondimento

Leggendo con il mio bambino di otto anni, abbiamo trovato coinvolgenti i racconti e molto interessanti le schede in coda a ogni storia in cui l’autrice del volume ha raccolto una citazione per ogni esploratrice, i titoli dei libri pubblicati, i viaggi, i traguardi raggiunti e i riconoscimenti ricevuti. A me sarebbe piaciuto trovare per ogni esploratrice le date di nascita e morte, mi avrebbe aiutato a inquadrarle immediatamente nel periodo storico, ma alcune date comunque emergono, leggendo i racconti e poi nelle schede (ad esempio, le date della pubblicazione dei loro libri o del conferimento di qualche onoreficenza).

Per lettori dai sei-sette anni in su

Per quanto riguarda l’età di lettura, con un genitore che legge ad alta voce le storie si possono già godere dai sei-sette anni circa (non sono storie brevi, si può leggere qualche pagina ogni sera). Per una lettura in autonomia direi dagli 8-9 anni in su (è interessante anche per gli adulti!).

Questo libro è anche una bella idea regalo, adatta ovviamente a maschi e femmine!

Altri due volumi al femminile

Se questo libro vi piacerà, vi segnalo che ci sono altri due volumi che fanno parte della stessa collana: Ragazze con i numeri che racconta la vita di quindici scienziate e Ragazze per l’ambiente, dedicato a donne di scienza che si sono occupate dei temi ecologici.

Giorgia Cozza


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