Federico ha in mente una storia
“Federico ha in mente una storia. È la storia di un principe che combatte i draghi, con una spada lunga lunga e un elmo che manda lampi tutto intorno… Il principe si chiama Federico e si prepara a lottare con il drago nascosto nella montagna, ma qualcuno lo chiama…”
Inizia così la storia di un bambino molto molto impegnato che ha voglia di andare a caccia di draghi. La scuola però non è un buon posto per fantasticare e così Federico deve tornare a concentrarsi su quello che gli sta dicendo la maestra Gina. A un certo punto, il drago torna alla carica ed ecco che prende prigioniera la maestra. Federico deve liberarla, ma non fa in tempo perché è ora di uscire da scuola. “Il drago dovrà aspettare.”
Un drago che aspetta il suo momento
Tornato a casa Federico pensa ancora al suo drago, ci pensa così tanto che a tavola sventola la forchetta come se fosse una spada. Questa volta è la mamma a richiamarlo alla realtà. Federico deve affrettarsi a mangiare, perché poi si esce, c’è la lezione di nuoto.
Al bambino piacerebbe andare in bicicletta alla piscina, ma non si può. “In macchina facciamo prima” risponde la mamma.
Le giornate di Federico sono sempre molto piene: inglese, nuoto, musica, palestra, pittura e in inverno lo sci. E a casa un po’ di televisione e un po’ di computer.
E il drago?
Un drago che fa capolino in ogni dove
È sera, Federico aiuta la mamma ad apparecchiare la tavola, però è distratto. Molto distratto. Per forza, il drago della sua storia salta fuori nei posti più strani: tra le fette del pane, dietro la bottiglia dell’acqua, sotto il tovagliolo…
Quando è ora di andare a dormire Federico “porta con sé la storia che ha inseguito tutto il giorno”, solo che… il drago ha appena il tempo di affacciarsi ai suoi pensieri e Federico già dorme.
Il mattino dopo però succede qualcosa di speciale.
Un drago tra le nuvole
Federico e la mamma stanno camminando verso la scuola, quando Federico vede una nuvola in mezzo ai tetti. Una nuvola che sembra stia aspettando proprio lui. Il bambino la indica e la mamma si accorge che quella nuvola… sembra un drago!
Federico le spiega che sembra proprio il drago della sua storia. E così, grazie a una nuvola drago, arriviamo al lieto fine, con la mamma che ascolta il suo bambino mentre tutto intorno a loro si ferma. Il traffico, il tempo, le nuvole. Tutto si ferma e Federico racconta alla mamma la sua storia.
E così qualcosa cambia. La mamma decide che quel pomeriggio andranno insieme al parco a raccontare storie di streghe e di draghi. Senza fretta.
Un libro che fa riflettere
È una storia che fa riflettere quella di Federico perché molti genitori probabilmente ci si ritroveranno. Quante volte ci si lamenta per i ritmi di vita troppo serrati? Per la mancanza di tempo, tempo per dedicarsi a quello che più ci piace, per rilassarci, per liberare la mente da pensieri e preoccupazioni? In molti casi i bambini condividono con gli adulti un’agenda fin troppo fitta di impegni che lascia poco spazio a un tempo “vuoto” libero da impegni, in cui i piccoli possano semplicemente rilassarsi e fantasticare.
La noia, come occasione preziosa
Gli esperti sottolineano l’importanza della noia, ovvero di momenti in cui il bambino non ha niente da fare. È in quei momenti liberi, infatti, che la fantasia, l’immaginazione, la creatività hanno l’occasione di attivarsi. E dalla noia possono nascere nuovi giochi interessanti o belle storie. Come quella di Federico che va a caccia di draghi.
Una nuvola drago ci ricorda che ogni tanto sarebbe bello rallentare. E che dentro ogni bambino c’è un mondo di storie che hanno bisogno della loro occasione per emergere.
L’età di lettura è dai 4 anni ma si può leggere con bambini un poco più piccoli, che probabilmente ameranno il simpatico drago che fa capolino tra le pagine, e con bambini più grandi che magari potranno ritrovarsi nel fantasioso protagonista.