12 Settembre 2008 ARTICOLI

Giorgia Cozza

Giorgia Cozza è una giornalista specializzata nel settore materno-infantile, i numerosi manuali per genitori di cui è autrice sono un punto di riferimento ormai consolidato per le coppie in attesa di un bimbo e per le neofamiglie.

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Rientro al lavoro… e allattamento?

Stai per tornare al lavoro e pensi con una certa preoccupazione al primo distacco dal tuo bambino.

Tra i tanti dubbi che accompagnano questo momento, spesso non facile per mamma e bebé, ci sono probabilmente quelli legati all’allattamento. Come conciliare poppate al seno e orari lavorativi? In molti casi, purtroppo, la ripresa dell’attività coincide con l’interruzione prematura di questo rapporto speciale che garantisce al bimbo l’alimento ideale per una crescita sana, ma rappresenta anche un’importante fonte di rassicurazione ed affetto. Un vero peccato, soprattutto perché, con un po’ di organizzazione e i suggerimenti giusti, allattare e lavorare si può e in molti casi, proprio l’allattamento è di grande aiuto per affrontare e vivere con maggior serenità l’esperienza del rientro al lavoro.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda di nutrire al seno in modo esclusivo fino al sesto mese di vita del bebè, precisando che il latte materno, affiancato dai cibi solidi, continua a essere un alimento fondamentale fino all’anno e oltre. Ma per molte madri il momento del rientro al lavoro arriva ben prima dell’anno del bambino. Come organizzarsi allora per garantire il nutrimento necessario al bebé?
Se la mamma deve rientrare al lavoro quando il bimbo non ha ancora compiuto sei mesi, è necessaria una scorta di latte.
In questo caso, il consiglio degli esperti è quello di prendere confidenza con la spremitura manuale o con il tiralatte con un certo anticipo, per fare pratica e mettere da parte un’adeguata quantità di latte. Una volta ripreso il lavoro si continua ad estrarre il latte (da conservare) ogni 3 ore circa, per mantenere una buona produzione ma anche per evitare ingorghi mammari.
Se invece la ripresa dell’attività lavorativa avviene quando il bambino ha già compiuto i sei mesi e ha iniziato lo svezzamento non è necessaria una scorta consistente e se le ore in cui mamma e bebé sono separati sono poche, può non essere necessario estrarre il latte.

COME ESTRARRE IL LATTE
Per estrarre il latte ci sono due metodi: la spremitura manuale e il tiralatte, che può essere manuale, elettrico o elettrico doppio (per estrarre il latte da entrambi i seni contemporaneamente).
Se inizialmente l’operazione risulta un po’ difficoltosa e il risultato sono solo poche gocce di latte non ci si deve preoccupare, con la pratica diventa tutto più semplice.

Ecco qualche suggerimento pratico per facilitare l’operazione:

  • scegliere luoghi e momenti tranquilli (il mattino generalmente, è il momento migliore perché la mamma è più riposata), se si è al lavoro concentrarsi sul pensiero del proprio piccino;
  • applicare impacchi caldi sul seno prima di estrarre il latte;
  • estrarre il latte da un seno, mentre il bimbo sta poppando dall’altro.

COME PREPARARE LA SCORTA
Il latte estratto deve essere subito riposto in frigorifero, nel congelatore, o in un contenitore. Se l’operazione avviene al lavoro, è necessario portare con sé un’apposita borsa termica con del ghiaccio.
In frigorifero (nel ripiano, non nello sportello!), il latte si conserva per 5-8 giorni.
Nello scomparto per il ghiaccio (all’interno del frigorifero), si mantiene fino a due settimane.
Nei congelatori verticali il latte dura 3-4 mesi.
Nei congelatori ‘a pozzetto’, (a una temperatura di circa –19°), si mantiene per 6 mesi o più.
Una volta scongelato, il latte deve essere consumato entro 24 ore e non può essere congelato nuovamente.
Con un po’ di organizzazione ed eventualmente i consigli di un esperto in allattamento (come le volontarie de La Leche League o le consulenti professionali IBCLC) allattare e lavorare è possibile e una volta conclusa la giornata lavorativa, la poppata rappresenterà un modo unico e speciale per “ritrovarsi” dopo le ore trascorse lontani.

Giorgia Cozza


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