18 Dicembre 2008 ARTICOLI

Giorgia Cozza

Giorgia Cozza è una giornalista specializzata nel settore materno-infantile, i numerosi manuali per genitori di cui è autrice sono un punto di riferimento ormai consolidato per le coppie in attesa di un bimbo e per le neofamiglie.

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Sei mamma? delega il tuo lavoro per un anno!

Aspetti un bimbo o hai un figlio che ha meno di 12 anni e cerchi un professionista che porti avanti la tua attività nei primi mesi successivi alla nascita o in un periodo particolare della vita dei tuoi bambini?
O, ancora, sei una lavoratrice dipendente e stai pensando al tuo rientro al lavoro, terminato il periodo di astensione di maternità?

L’articolo 9 della Legge 53 del 2000, che riguarda gli aspetti contrattuali legati alla genitorialità (diritti della futura madre, astensione e congedo parentale, ecc.), ha introdotto delle possibilità poco conosciute, ma che possono rappresentare un’interessante opportunità per le madri lavoratrici (e per i padri che desiderano essere coinvolti direttamente nell’accudimento dei figli).
Opportunità tanto più preziose in un Paese, dove la natalità ha raggiunto i minimi storici e l’occupazione femminile è tra le più basse d’Europa.

“La legge prevede dei finanziamenti per progetti mirati a favorire la conciliazione di vita e lavoro” spiega Sabina Rosso, titolare dell’agenzia “About Job”, agenzia torinese di Ricerca e Selezione del Personale, che offre consulenze integrate nell’ambito della gestione delle Risorse Umane.“In particolare, l’articolo 9, in un’ottica di sperimentazione di modalità lavorative più flessibili e più vicine alle esigenze dei genitori, incoraggia la presentazione di progetti da parte delle aziende e da parte delle lavoratrici stesse”.

Per quanto riguarda la possibilità di farsi “sostituire”, è estesa alle libere professioniste, lavoratrici autonome, imprenditrici (con delle specifiche relative alla grandezza dell’azienda stessa) e lavoratrici a progetto.
“La futura mamma o la madre con uno o più figli al di sotto dei 12 anni” riprende Sabina Rosso, “può presentare un progetto per chiedere il finanziamento di una figura di sostituzione totale o, più spesso, parziale, che abbia le caratteristiche e i requisiti necessari per occuparsi dell’attività della donna.”

La ‘delega’ a questa figura può durare al massimo un anno e permette alla madre di stare vicino ai propri figli, quando sono molto piccoli o in occasione, ad esempio, dell’inizio della scuola primaria o, in qualunque situazione la presenza materna si renda particolarmente necessaria.

Per le lavoratrici dipendenti, invece, che sono rimaste lontane dall’ufficio per alcuni mesi, in seguito alla nascita di un bimbo, c’è la possibilità di partecipare ad un corso di aggiornamento o formazione che garantisca loro un reinserimento ottimale nel mondo del lavoro, senza rischi (purtroppo frequenti) di demansionamenti o difficoltà nel riprendere la propria attività. Corso il cui costo, in caso di approvazione del progetto può essere interamente finanziato.

Opportunità interessati, ma ad oggi, poco conosciute e poco ‘sfruttate’. Per chi fosse interessato, ma si trovasse in difficoltà nell’elaborazione di un progetto, ricordiamo che le spese sostenute per la progettazione, la ricerca e la selezione della figura del sostituto possono essere rendicontate all’interno del progetto.

Maggiori informazioni:
Testo della legge www.parlamento.it/leggi/00053l.htm
Approfondiemento www.politichefamiglia.it


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