26 Aprile 2010 ARTICOLI

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To eat or not to eat?

L’incontro con i nuovi sapori è un tuffo nell’ignoto e i bambini che gradiscono al primo assaggio non sono tanti. Bisogna capirli, in fondo non è facile accogliere quello che non si conosce: un conto è toccare, un altro è mettere in bocca e mandare giù.

Molti dei bambini che invece assaggiano volentieri un nuovo alimento, non lo fanno per appagare il gusto, ma per fare un’esperienza, per sperimentare e conoscere, come piccoli scienziati alla scoperta del mondo (il bimbo nel video, per esempio, sembra attratto non tanto dalla bontà del limone quanto dalla sorpresa per la sua asprezza inaspettata).

Anche a tavola, dunque, i bambini si misurano ogni giorno con la curiosità e la diffidenza, ciascuno alla ricerca del proprio punto di equilibrio tra la voglia di andare avanti e quella di restare. Credo che in gioco non ci sia semplicemente un boccone, bensì un pezzo di quello che ciascuno è o che vorrebbe essere.

Come aiutarli? Prima di dire che il nostro bimbo ” è così”, diamo tempo: l’infanzia non serve a prendere decisioni, serve a fare le prove, a essere una cosa e poi il suo contrario, è l’età del “facciamo che io sono…”, perfino in cucina.


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