27 Giugno 2011 ARTICOLI

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Torino è un città meravigliosa

Torino è un città meravigliosa. Ricordo che un amico di Milano mi sfotteva sempre “Ah, Torino, grigio, cemento e Fiat”. Poi viene a Torino, senza dirmelo, e dopo due giorni di turismo accanito mi chiama per scusarsi “Torino è bellissima, non potevo immaginarlo”.

Sarà pur vero che Torino è cambiata moltissimo negli ultimi vent’anni, ma la sua anima è rimasta la medesima. Torino è una Signora borghese e pudica. Non è caciarona, non strilla e non reclama, si mostra un po’ per volta, con grazia ed eleganza.

I Murazzi del Po sono stati ripuliti nel tempo e sono diventati luoghi d’incontro per la (più o meno) gioventù cittadina. Piazza Vittorio, San Salvario, Vanchiglia, Borgo Dora e i vari Lungo Po e Lungo Dora si sono via via trasformati e hanno cambiato veste. Piano piano, Torino si è spogliata di quel grigiore da fabbrica e si è riempita di colore. Le piazze, le case, le strade si sono scrollate la polvere di dosso e mostrano tutto il loro splendore.

Ci sono quartieri popolari meravigliosi, per esempio in centro, Via San Secondo, Massena, Gioberti oppure San Salvario. Porta Palazzo, con tutte le sue contraddizioni e difficoltà, in realtà è uno scorcio sorprendente.

E poi Torino ha più pregi. Nessun grattacielo che tolga una vista benedetta: colline a est, montagne a nord/nord ovest e fiume che lambisce i piedi della collina. Neanche volendo si poteva dipingere meglio una città. E poi c’è la Mole che spicca in tutta la sua eleganza, carica di storia e di storie.

Mi fa sempre un certo effetto quando, nel fine settimana, portiamo in centro le bambine e mostriamo questo e quello spiegando un po’ le origini di Torino, in modo ludico, affinchè Anna possa imparare qualcosa della nostra storia. Quella del Risorgimento, quella che ha cambiato noi tutti, rendendoci italiani, un popolo, una nazione.

Ieri ci abbiamo assistito all’inaugurazione del raduno nazionale dei Carabinieri, corpo fondato proprio qui a Torino, nel 1814. La fanfara della legione allievi di Roma ha suonato in Piazza San Carlo e noi tre, Elena non la conto perché davvero, ha solo quattro mesi…, abbiamo avuto un brivido. 150 anni di storia che sfilano nelle nostre vie, con un bel sole caldo, un vento fresco, una grande quantità di gente e tanti, tanti bimbi.

Per non sprecare nemmeno un’occasione, siamo anche andati in piazza Palazzo di Città, dove la Coldiretti ha allestito un mercatino. Banchi piemontesi (ma non solo) proponevano un coloratissimo e vario menu: formaggi, salumi, fiori, frutta e poi ortaggi, oggetti in legno, vini e molto altro ancora. Il bello però era la combinazione, oltre all’offerta: i gazebo gialli, un cielo blu terso, e sulla piazza un’intelaiatura di lucine verdi, rosse e bianche. Un vero spettacolo.

Abbiamo incontrato molti turisti tedeschi, spagnoli, inglesi… e anche italiani. Macchine fotografiche pronte a scattare e un senso di essere all’estero mai sperimentato prima, nemmeno per i giochi Olimpici.

Sono lieta di vivere qui, dove da ragazza non volevo proprio starci, e sapere che Torino offre sempre tanto, a tutti.


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