28 Novembre 2019 NOTIZIE

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Space Adventure: in mostra navicelle, satelliti, razzi, tute spaziali e simulatori antigravità

Sbarca a Torino “Space Adventure”, la mostra che ha emozionando il mondo. Dal 22 novembre 2019 – 22 marzo 2020 alla Promotrice delle Belle Arti. Lo spazio e le sue meraviglie raccontati con gli occhi (e gli oggetti) della NASA e dalla Città delle Stelle in Russia.

Tute e navicelle spaziali, satelliti, razzi, modelli in scala, pietre lunari… Quasi cento memorabilia originali che segnano il sentiero sulle orme di astronauti, tecnici e scienziati.

Un viaggio unico ed emozionante che racconta le incredibili conquiste dell’uomo nelle esplorazioni spaziali per terminare nello Space Camp: 400 mq di pura interattività dove, grazie ai simulatori, i visitatori potranno sperimentare le stesse sensazioni che provano astronauti e cosmonauti durante l’addestramento, dall’assenza di gravità alla perdita dell’orientamento spaziale, oppure cimentarsi nell’atterraggio dello Space Shuttle al ritorno di una missione.

Guidati da esperti explainer si potrà provare l’emozione di guidare uno Shuttle, sperimentare l’assenza di gravità fluttuando nello spazio o simulare la rotazione Multi-Axis a bordo di una navicella spaziale. Cosa si prova a camminare sulla luna? Scopritelo con 1/6 Gravity e infine simulate l’addestramento dei piloti con L’F18 Simulator Pilot.

«Scegliamo di andare sulla Luna entro questo decennio e di fare ancora altre cose, non perché siano sfide facili, ma perché sono difficili…» questa è la famosa frase pronunciata da John Kennedy nel discorso alla Rice University il 12 settembre 1961. L’Unione Sovietica aveva lanciato la sua sfida nel cosmo agli USA dal 1957, lanciando in orbita il primo satellite artificiale, lo Sputnik, la cagnolina Laika e poi il primo uomo nello spazio, Jurij Gagarin. Meno famoso è un altro passaggio chiave di quello stesso discorso che metteva al centro non la competizione ma le straordinarie potenzialità della cooperazione: «lo spazio non ha ancora visto alcuna contesa, alcun pregiudizio, alcun conflitto nazionale. I suoi pericoli lo rendono a tutti ostile. La sua conquista merita il meglio di tutta l’umanità e questa occasione di cooperazione pacifica potrebbe non ripresentarsi mai più».

Così iniziava l’avventura dell’uomo nello spazio che avrebbe coronato un sogno antico di secoli. È questo, anche se non solo questo, lo spirito di quest’impresa che permise agli Stati Uniti, nel luglio del 1969 di inviare uomini sulla Luna, e, nel luglio 1975, alla capsula sovietica Sojuz e a una navicella spaziale del programma Apollo di agganciarsi in orbita in un abbraccio di grande potenza simbolica.

I frutti di queste nuove forme di collaborazioni non finiscono di stupirci e la stazione spaziale internazionale rappresenta forse uno dei più alti gradi di complessità e d’integrazione tecnologica e scientifica mai raggiunta, coinvolgendo molte nazioni, Italia compresa.

Un percorso con oltre 100 reperti originali – navicelle, satelliti, razzi, tute spaziali e modelli in scala –  fino ad arrivare a Space Camp, il campo di addestramento per astronauti con nove simulatori in arrivo direttamente dal Visitor Center della NASA.

A cinquant’anni dallo sbarco sulla luna un evento unico che arriva in Italia dopo aver incantato il mondo, da Copenaghen a Tel Aviv, da Johannesburg a Varsavia.

A Torino, città già impegnata con uomini, centri ricerca e industrie dell’aerospazio, la mostra Space Adventure è realizzata da Extramusem divulgazione scientifica e dall’Associazione RADAR. Space Adventure è una produzione dell’US Space & Rocket Center, il museo della NASA di Huntsville-Alabama.


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